Approvato il piano per le Conce
di Roberto Sanna
Passa in Consiglio lo strumento urbanistico destinato a rilanciare uno dei quartieri più ricchi di storia
16 luglio 2021
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SASSARI. Il quartiere delle Conce da ieri ha il suo piano particolareggiato. Uno strumento urbanistico grazie al quale sarà possibile, finalmente, mettere mano a una delle zone della città che più hanno bisogno di attenzione sotto tanti punti di vista e che esteticamente è pieno di contraddizioni tra viali alberati, monumenti simbolo come la fontana e anche case diroccate e abbandonate che hanno bisogno di essere restaurate (e in qualche caso anche definitivamente demolite).
Ieri in consiglio comunale si è concluso un lungo percorso che già un anno esatto fa aveva vissuto una tappa importante con l’adozione preliminare votata in consiglio comunale. Da quel momento si era aperta la fase, complicata anche dalla pandemia, delle osservazioni e dei controlli da parte dell’Ufficio tutela del paesaggio della Regione, quindi ieri in aula è arrivato il momento dell’adozione definitiva. Per arrivare alla piena operatività dello strumento, invece, bisognerà attendere il passaggio dell’invio alla Regione e alla successiva pubblicazione nel Buras. E proprio su questo punto c’è stata l’unica discussione, sollevata dal Pd, di una pratica che per il resto è filata via liscia con 24 voti favorevoli e 4 astenuti (proprio i consiglieri del Pd). «Niente da dire su questo progetto, che arriva da lontano e che già un anno fa avevamo votato in aula – ha spiegato il consigliere Giuseppe Mascia, motivando la decisione di astenersi –. Nel frattempo però a livello urbanistico è intervenuta la complicazione del Puc, che verrà necessariamente rivisitato e non in maniera leggera dalle nuove norme tecniche di attuazione disposte dalla Regione. Questo piano particolareggiato delle Conce così è stato concepito e approvato in base alla conformità del Puc vigente a quel tempo. Così, quando verrà pubblicato nel Buras e diventerà operativo, rischiamo di avere problemi di conformità con quello che sarà il Puc dopo l’intervento delle norme tecniche di attuazione». L’assessora all’Urbanistica Alessandra Corda, che in apertura aveva sottolineato come grazie a questo piano particolareggiato sarà possibile finalmente intervenire in un certo modo nel quartiere con demolizioni, restauri e nuove costruzioni, ha replicato dicendo che «Questo piano è conforme all’attuale piano urbanistico comunale e siamo sicuri che sarà conforme anche a quello che risulterà dopo l’intervento delle norme tecniche di attuazione».
Dal punto di vista urbanistico, un anno fa era stato spiegato che l’idea su cui si muove il piano è unire la conservazione dell’impianto originario e della stratificazione storica, con la riqualificazione degli aspetti ambientali e del paesaggio urbano e la sostituzione delle parti incongrue con interventi sui “vuoti urbani”. Sulla base di un criterio che tiene conto della caratteristiche architettoniche di ciascun edificio, dell’epoca di costruzione e delle peculiarità della direttrice viaria, il progetto ha individuato una scala di interventi proponibili. Per i ruderi sono state fatte proposte progettuali specifiche con la possibilità della demolizione e ricostruzione. Il regolamento di attuazione prende in considerazione anche la possibilità, per alcuni casi, della sopraelevazione per dare ordine alle “quinte stradali”. Il piano poi tutela i pochi giardini interni rimasti.
Resta poi, per chiudere il cerchio della riqualificazione completa del quartiere da affrontare il discorso della sicurezza, che ha già visto il sindaco intervenire con un’ordinanza che vieta in via delle Conce i bivacchi e l’accattonaggio per consentire ai cittadini di transitare a piedi in quella via, spesso mal frequentata a tutte le ore, senza mettere a rischio la propria incolumità.
Ieri in consiglio comunale si è concluso un lungo percorso che già un anno esatto fa aveva vissuto una tappa importante con l’adozione preliminare votata in consiglio comunale. Da quel momento si era aperta la fase, complicata anche dalla pandemia, delle osservazioni e dei controlli da parte dell’Ufficio tutela del paesaggio della Regione, quindi ieri in aula è arrivato il momento dell’adozione definitiva. Per arrivare alla piena operatività dello strumento, invece, bisognerà attendere il passaggio dell’invio alla Regione e alla successiva pubblicazione nel Buras. E proprio su questo punto c’è stata l’unica discussione, sollevata dal Pd, di una pratica che per il resto è filata via liscia con 24 voti favorevoli e 4 astenuti (proprio i consiglieri del Pd). «Niente da dire su questo progetto, che arriva da lontano e che già un anno fa avevamo votato in aula – ha spiegato il consigliere Giuseppe Mascia, motivando la decisione di astenersi –. Nel frattempo però a livello urbanistico è intervenuta la complicazione del Puc, che verrà necessariamente rivisitato e non in maniera leggera dalle nuove norme tecniche di attuazione disposte dalla Regione. Questo piano particolareggiato delle Conce così è stato concepito e approvato in base alla conformità del Puc vigente a quel tempo. Così, quando verrà pubblicato nel Buras e diventerà operativo, rischiamo di avere problemi di conformità con quello che sarà il Puc dopo l’intervento delle norme tecniche di attuazione». L’assessora all’Urbanistica Alessandra Corda, che in apertura aveva sottolineato come grazie a questo piano particolareggiato sarà possibile finalmente intervenire in un certo modo nel quartiere con demolizioni, restauri e nuove costruzioni, ha replicato dicendo che «Questo piano è conforme all’attuale piano urbanistico comunale e siamo sicuri che sarà conforme anche a quello che risulterà dopo l’intervento delle norme tecniche di attuazione».
Dal punto di vista urbanistico, un anno fa era stato spiegato che l’idea su cui si muove il piano è unire la conservazione dell’impianto originario e della stratificazione storica, con la riqualificazione degli aspetti ambientali e del paesaggio urbano e la sostituzione delle parti incongrue con interventi sui “vuoti urbani”. Sulla base di un criterio che tiene conto della caratteristiche architettoniche di ciascun edificio, dell’epoca di costruzione e delle peculiarità della direttrice viaria, il progetto ha individuato una scala di interventi proponibili. Per i ruderi sono state fatte proposte progettuali specifiche con la possibilità della demolizione e ricostruzione. Il regolamento di attuazione prende in considerazione anche la possibilità, per alcuni casi, della sopraelevazione per dare ordine alle “quinte stradali”. Il piano poi tutela i pochi giardini interni rimasti.
Resta poi, per chiudere il cerchio della riqualificazione completa del quartiere da affrontare il discorso della sicurezza, che ha già visto il sindaco intervenire con un’ordinanza che vieta in via delle Conce i bivacchi e l’accattonaggio per consentire ai cittadini di transitare a piedi in quella via, spesso mal frequentata a tutte le ore, senza mettere a rischio la propria incolumità.