La Nuova Sardegna

Sassari

A San Gavino l’attesa continua

di Gavino Masia
A San Gavino l’attesa continua

Arriva il nuovo parroco Salvatore Masia ma tutto il complesso ha urgente bisogno di un restauro

29 settembre 2021
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PORTO TORRES. La nomina del nuovo parroco della basilica di San Gavino, monsignore Salvatore Masia, è l’unica novità importante riguardo al compendio monumentale di Monte Agellu. La millenaria chiesa romanica è stata infatti amministrata per circa un anno da don Michele Murgia e il nuovo sacerdote, proveniente dalla chiesa di San Basilio Magno di Sennori, prenderà servizio dal primo novembre.

Sugli interventi strutturali necessari nella parte esterna della Basilica, ma anche all’interno, è invece calato un preoccupante silenzio istituzionale che oramai si protrae da qualche anno. Il simbolo della città per diversi generazioni mostra un degrado strutturale diffuso in quasi tutto il perimetro e di questo ne sono a perfetta conoscenza l’ufficio dei Beni culturali della diocesi e le amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi dieci anni. Anche nei piani alti della Regione c’è un progetto redatto da un architetto della diocesi e la stima degli interventi da realizzare per la Basilica sono stati calcolati in 2 milioni di euro. Cooperativa. A tenere alto l’interesse culturale e la storia della Basilica sono rimasti gli indomiti operatori plurilingue della cooperativa Bisleonis, che anche nel 2021 si sono occupati dei servizi di accompagnamento e guida turistica. Un servizio che si svolge tutti i giorni fino ad ottobre, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18,45, per guidare scientificamente il percorso che i tanti turisti italiani e stranieri vogliono fare per conoscere realtà e leggende della millenaria chiesa romanica. Criticità. Con l’arrivo della stagione autunnale aumenta la paura delle criticità presenti nella Basilica. Le infiltrazioni minacciano sempre più l’architrave della porta di ingresso e situazioni strutturali che necessitano di interventi urgenti anche nella navata centrale e vicino al plesbitero. All’esterno della chiesa, invece, i problemi di erosione stanno provocando la disgregazione degli elementi lapidei. Il portale gemino è inoltre sottoposto al degrado dovuto agli agenti atmosferici, che stanno deteriorando gli elementi decorativi che ornano l’ingresso. Nella vicina piazza Santi Martiri le luci non funzionano da mesi sono funzionanti e in Atrio Metropoli la grata in marmo e la luce del pavimento stanno per sprofondare. Sindaco.

«La nomina del nuovo parroco di San Gavino è una notizia che aspettavamo con trepidazione – dice il sindaco Massimo Mulas –, perchè la Basilica rappresenta uno dei fari religiosi della Sardegna e la presenza di un nuovo pastore sarà portatrice di nuovi stimoli e crescita per tutta la comunità turritana. Ci sarà anche l'opportunità di riprendere in mano i progetti di restauro – aggiunge – e valorizzazione dell'area della chiesa e delle cumbessias: crediamo che su questi temi sia fondamentale incrementare il dialogo con la chiesa diocesana e con tutti i soggetti che hanno interesse o titoli sull'area. Come amministrazione comunale siamo pronti a fare la nostra parte e mettere in campo tutte le azioni possibili per favorire la riqualificazione di un sito che ha grandissime potenzialità dal punto di vista culturale e artistico». Anche l'associazione etno-culturale Sasdhigna Libara ritiene che sia ormai urgente e non più rimandabile intervenire per il restauro conservativo della basilica di San Gavino, evitando così maggiori danni a quelli preoccupanti già esistenti. «È mortificante sapere che alla Regione giace un progetto che prevede interventi di restauro – lamenta Nando Nocco -: a questo punto chiediamo quale “manina benedetta” possa prendere in esame e dare vita e gambe al progetto».

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