domani alle 16
Un convegno per celebrare gli anni di Stanis Dessy a Padria
PADRIA. Il “periodo padriese” di Stanis Dessy, verrà rivisitato nella conferenza che si terrà domani alle 16 nella sala convegni dell’ex convento francescano. L’iniziativa è promossa dall’associazion...
12 novembre 2021
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PADRIA. Il “periodo padriese” di Stanis Dessy, verrà rivisitato nella conferenza che si terrà domani alle 16 nella sala convegni dell’ex convento francescano. L’iniziativa è promossa dall’associazione culturale intercomunale Isperas e dall’amministrazione comunale di Padria, con la collaborazione dell’Unione dei Comuni del Villanova.
Dopo i saluti del sindaco Alessandro Mura e dell’assessora alla Cultura, Pangela Dettori, l’opera del grande artista e gli anni di Padria saranno ricostruiti con la figlia Paola Dessy, artista anch’essa, il giornalista e scrittore Tonino Oppes, lo studioso e operatore culturale Giovanni Cocco e la storica dell’arte Camilla Mattola. La manifestazione sarà coordinata da Lucia Cossu, docente di storia e filosofia. Perché “Stanis Dessy: il periodo padriese”? Perché nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, l’artista nato ad Arzana ma sassarese di adozione, faceva la spola tra Sassari dove insegnava e Padria, dove, a causa dello sfollamento e della minaccia delle bombe, risiedeva la sua famiglia. A Padria in un clima sospeso, ma lontano dall’orrore della guerra, l’artista produsse diverse opere tra dipinti e incisioni, soprattutto acquerelli con paesaggi. (m.b.)
Dopo i saluti del sindaco Alessandro Mura e dell’assessora alla Cultura, Pangela Dettori, l’opera del grande artista e gli anni di Padria saranno ricostruiti con la figlia Paola Dessy, artista anch’essa, il giornalista e scrittore Tonino Oppes, lo studioso e operatore culturale Giovanni Cocco e la storica dell’arte Camilla Mattola. La manifestazione sarà coordinata da Lucia Cossu, docente di storia e filosofia. Perché “Stanis Dessy: il periodo padriese”? Perché nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, l’artista nato ad Arzana ma sassarese di adozione, faceva la spola tra Sassari dove insegnava e Padria, dove, a causa dello sfollamento e della minaccia delle bombe, risiedeva la sua famiglia. A Padria in un clima sospeso, ma lontano dall’orrore della guerra, l’artista produsse diverse opere tra dipinti e incisioni, soprattutto acquerelli con paesaggi. (m.b.)