Un anno in rosa e mamme a 33 anni
Il bilancio del reparto Ostetricia dell’Aou: 1317 nuovi parti, più femminucce, 20 gemelli e 120 bebè stranieri
04 gennaio 2022
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SASSARI. Il covid non sembra un bel periodo per allargare la famiglia. Il 2021 si è chiuso con 1.317 nati, 5 in più rispetto a quelli registrati nel 2020, ma ancora lontani da quelli del 2019, in epoca pre virus, quando i neonati partoriti nella struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari erano stati 1.452.
L’anagrafe però è sempre ricca di curiosità statistiche che val la pena di evidenziare. L’anno appena mandato in archivio è stato tutto rosa. Le femminucce, infatti, sono state 672 mentre i maschietti sono stati 645.
Il numero dei parti spontanei sono stati 698 mentre i cesarei 529. Altro dato singolare sono i parti gemellari: 20 in tutto. «Il nostro, vista la presenza della Neonatologia nel Materno infantile, è centro riferimento per tutte le patologie ad alto rischio per le donne in gravidanza – afferma il neo direttore della Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari, professor Giampiero Capobianco – Inoltre, dal 2020 siamo anche l'unico punto nascita e reparto Covid nel centro nord della Sardegna».
Le donne positive al Covid che nel 2021 hanno partorito nella clinica dell’Aou di Sassari sono state 25.
Stranieri. A trainare il numero dei parti nel 2021 ci hanno pensato anche le mamme straniere che dalle 95 del 2020 sono passate a 120.
«Questa crescita – riprende il docente – in parte evidenzia che i sardi fanno meno figli, forse anche per poche politiche di welfare, con servizi e misure che potrebbero incentivare le nascite. Ecco, allora, che l’età media delle donne italiane che hanno il primo figlio si attesta a 33 anni mentre quella delle straniere è 30,8».
Sassari si conferma, così, città multietnica. Così, nel 2021 sono di origine nigeriana le mamme più numerose che hanno partorito a Sassari e si attestano a quota 33. Seguono quindi le mamme che provengono dalla Romania che sono state 13, poi dal Senegal 11, dalla Cina 7 e sempre 7 dal Marocco. Sono 4 le mamme brasiliane, cubane e slovacche. Poi ancora 3 le mamme del Bangladesh e 3 dell’Afghanistan. Si attestano a quota due le mamme arrivata dall’Albania, dalla Croazia, dal Pakistan, dall’Ucraina, dalla Bielorussia, dall’Unione Sovietica, dalla Polonia e dalla Spagna. A quota 1 le mamme che arrivano da Bosnia, Moldavia, Tunisia, Macedonia, Ghana, Filippine, Colombia, Francia, Guatemala, Usa, Repubblica Ceca, Svizzera, Finlandia, Repubblica Domenicana e Germania.
L’anagrafe però è sempre ricca di curiosità statistiche che val la pena di evidenziare. L’anno appena mandato in archivio è stato tutto rosa. Le femminucce, infatti, sono state 672 mentre i maschietti sono stati 645.
Il numero dei parti spontanei sono stati 698 mentre i cesarei 529. Altro dato singolare sono i parti gemellari: 20 in tutto. «Il nostro, vista la presenza della Neonatologia nel Materno infantile, è centro riferimento per tutte le patologie ad alto rischio per le donne in gravidanza – afferma il neo direttore della Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari, professor Giampiero Capobianco – Inoltre, dal 2020 siamo anche l'unico punto nascita e reparto Covid nel centro nord della Sardegna».
Le donne positive al Covid che nel 2021 hanno partorito nella clinica dell’Aou di Sassari sono state 25.
Stranieri. A trainare il numero dei parti nel 2021 ci hanno pensato anche le mamme straniere che dalle 95 del 2020 sono passate a 120.
«Questa crescita – riprende il docente – in parte evidenzia che i sardi fanno meno figli, forse anche per poche politiche di welfare, con servizi e misure che potrebbero incentivare le nascite. Ecco, allora, che l’età media delle donne italiane che hanno il primo figlio si attesta a 33 anni mentre quella delle straniere è 30,8».
Sassari si conferma, così, città multietnica. Così, nel 2021 sono di origine nigeriana le mamme più numerose che hanno partorito a Sassari e si attestano a quota 33. Seguono quindi le mamme che provengono dalla Romania che sono state 13, poi dal Senegal 11, dalla Cina 7 e sempre 7 dal Marocco. Sono 4 le mamme brasiliane, cubane e slovacche. Poi ancora 3 le mamme del Bangladesh e 3 dell’Afghanistan. Si attestano a quota due le mamme arrivata dall’Albania, dalla Croazia, dal Pakistan, dall’Ucraina, dalla Bielorussia, dall’Unione Sovietica, dalla Polonia e dalla Spagna. A quota 1 le mamme che arrivano da Bosnia, Moldavia, Tunisia, Macedonia, Ghana, Filippine, Colombia, Francia, Guatemala, Usa, Repubblica Ceca, Svizzera, Finlandia, Repubblica Domenicana e Germania.