La Nuova Sardegna

Sassari

«Non abbandonateci nel nulla»

di Roberto Sanna
«Non abbandonateci nel nulla»

Palmadula: i residenti chiedono al sindaco di consentire la realizzazione del resort a 5 stelle

24 gennaio 2022
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SASSARI. «Le nostre frazioni, distanti dai 35 ai 45 km dalla città di Sassari, spesso si ritrovano a essere trattate da “Feudo di Sassari”; un territorio pieno di risorse e potenzialità che evidentemente sono visibili solo agli occhi degli abitanti e di alcuni imprenditori che vedono la spiccata vocazione turistica di questa zona. La “Retromarcia da 150 milioni” arriva come una doccia gelata per Palmadula e le borgate limitrofe, sopravviviamo da sempre con energie proprie, con una comunità di circa 1200 abitanti, avvezzi a contare sempre e solo sulle realtà economiche locali». Nella discussione sul ridisegno delle zone costiere f4 annunciato dal sindaco Nanni Campus, che metterebbe a rischio un progetto di investimento turistico da parte dell’Immobiliare Champoluc tra Porto Palmas e La Frana, intervengono anche i residenti delle borgate che chiedono al sindaco di essere ascoltati.

«Sarebbe un grande piacere per la nostra comunità ricevere una visita del sindaco per constatare assieme quanto è difficile vivere nelle borgate – scrivono in una lettera aperta – , sarebbe utile che venisse a constatare le emergenze e vedesse di persona a quale rinuncia sta perpetrando con l’annullamento di questa occasione di sviluppo turistico. Per quanto ci riguarda, saremo lieti di discutere con l’amministrazione delle sorti di queste borgate. Le difficoltà e i disservizi sono infiniti, nonostante tutto però, ci sono persone di buona volontà ed estrema caparbietà che credono nel futuro di questi territori: il settore agricolo connesso a quello turistico, l’edilizia e poche altre attività produttive, nonostante tutto, attraggono nella breve stagione estiva qualche migliaio di persone, principalmente tra Palmadula e l’Argentiera. Le criticità principali si manifestano nei disservizi, che si accentuano quando i turisti cercano invano un bancomat, un presidio medico, una banca e/o un collegamento con la spiaggia, Stintino o Alghero; si manifestano quando i ragazzi provano a utilizzare un centro sportivo polivalente da favelas. Il decoro urbano delle borgate viene da sempre posto dopo la “Città”. E l’Argentiera, monumento storico del nord Sardegna, versa in condizioni disastrose».

«Nonostante tutto – prosegue la lettera – continuiamo a resistere, lavoriamo, organizziamo manifestazioni culturali con sacrificio e dedizione. Da decenni aspettiamo che qualche illuminato imprenditore veda le potenzialità di queste aree, le rispetti, le valorizzi e le renda fruibili, sicure, produttive e le renda da esempio per la rara bellezza. Le persone di queste borgate ormai, non si aspettano niente dall’amministrazione della città lontana: sembra normale avere un ufficio anagrafe inagibile da due anni, un ufficio postale chiuso per inagibilità e contenziosi tra Comune e Poste Italiane, avere il medico due volte alla settimana, fare 35 km per una visita specialistica». La Champoluc ha annunciato di essere pronta a investire 150 milioni per un villaggio a 5 stelle e opere di riqualificazione e gli abitanti delle borgate parlano di «un sogno, che l’amministrazione comunale ha interrotto lasciando spazio alla delusione. Eppure, ci ricordiamo la campagna elettorale e lo slogan “Le borgate sono una risorsa”, ricordiamo meno, forse non ci sono mai state, le visite nelle borgate. Quello slogan oggi, stride come un tradimento. Ricordiamo ancora un’intervista su una tv locale nel novembre del 2019 in cui il sindaco diceva di voler immediatamente mandare avanti il progetto di sviluppo di Porto Palmas, e si riferiva proprio alla Champoluc: con piacere e speranza la collettività accolse la notizia, si pensava che finalmente ci sarebbe stata la svolta del territorio».

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