L’inflazione va al galoppo anche Sassari nella morsa
di Roberto Sanna
Il rapporto del Comune sui prezzi: in un anno aumento globale del 5,5 per cento Nell’ultimo mese addirittura +8,8 per cento per acqua, elettricità e combustibili
23 febbraio 2022
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SASSARI. Mettiamoci comodi, siamo solo all’inizio di una lunga stagione di aumenti. Lo dice l’Istat e, per quanto riguarda il versante sassarese, lo ribadisce l’Ufficio statistiche del Comune che ieri ha pubblicato sul sito istituzionale il Rapporto sull’andamento dei prezzi al consumo nel mese di gennaio 2022 che contiene notizie poco confortanti: dopo diversi anni di scarsa inflazione, negli ultimi mesi del 2021 è stata registrata a Sassari, così come nel resto d’Italia, una spirale inflazionistica trainata dalla crescita dei prezzi delle fonti di energia. Numeri pesanti: solo il costo dell’energia ha avuto un balzo del 30 per cento in un anno, mentre il “pacchetto” composto da abitazione, elettricità e combustibile in anno è aumentato del 22,7 per cento con, ed è forse il dato più allarmante, uno scatto dell’8,8 per cento nell’ultimo mese.
«Aumenti che non si vedevano da dieci anni – spiega il responsabile dell’Ufficio statistica Giuseppe Medda – fondamentalmente a causa della situazione economica generale. Quando c’è una stagnazione, i prezzi cambiano poco. Qui invece siamo in presenza di aumenti che pesano soprattutto nelle tasche del ceto medio-basso». Il quadro internazionale tra l’altro non fa presagire nulla di buono: l’escalation della crisi in Europa orientale, spiega il rapporto, fa prevedere «ulteriori aumenti che, seppure con una certa vischiosità, si manifesteranno in tutte le categorie di beni e servizi». In generale, la variazione dei prezzi in città è stata dell’1,3 per cento nell’ultimo mese e del 5,5 per cento rispetto all’ultimo anno. Dopo quella che mette assieme acqua, abitazione, elettricità e combustibili, la categoria che ha fatto registrare gli aumenti maggiori è quella dei servizi ricettivi e della ristorazione (1,6 per cento nel mese e 6,6 per cento nell’anno). I prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono invece aumentati dell’1,2 per cento nell’ultimo mese e del 5,4 per cento nell’anno. Per i trasporti la stangata è già arrivata e non è stata leggera: a fronte di uno 0,5 per cento nell’ultimo mese, rispetto a un anno fa l’aumento è stato del 9,3 per cento. Per i servizi sanitari e le spese della salute l’aumento dei prezzi è stato dell’1,7 per cento in un anno e dello 0,1 per cento in un mese.
«L’unica categoria che non ha subito aumenti e a volte ha anche il segno meno – spiega Medda – è quella relativa alle compagnie telefoniche per quanto riguarda le tariffe per cellulari e web, chiaramente a parità di servizi. I beni energetici invece sono quelli che sono aumentati maggiormente e gli effetti a lunga scadenza devono ancora arrivare. L’aumento dei costi dei trasporti condizionerà fatalmente tutto: faccio l’esempio del latte, ancora il prezzo sta tenendo ma i costi di produzione e quello dei trasporti prima o poi si faranno sentire».
Il rapporto, che vede impegnato oltre al responsabile dell’ufficio Giuseppe Medda anche tre rilevatori e un responsabile di indagine, è un lavoro che il Comune di Sassari produce in collaborazione con l’Istat ottemperando alle disposizioni di legge (tutti i Comuni capoluogo di provincia devono redigere questo rapporto e comunicarlo all’Istat). E da oggi sarà una costante: «Da vent’anni lo facciamo ogni mese senza renderlo pubblico – chiude Giuseppe Medda – ma vista la situazione lo pubblicheremo ogni mese».
«Aumenti che non si vedevano da dieci anni – spiega il responsabile dell’Ufficio statistica Giuseppe Medda – fondamentalmente a causa della situazione economica generale. Quando c’è una stagnazione, i prezzi cambiano poco. Qui invece siamo in presenza di aumenti che pesano soprattutto nelle tasche del ceto medio-basso». Il quadro internazionale tra l’altro non fa presagire nulla di buono: l’escalation della crisi in Europa orientale, spiega il rapporto, fa prevedere «ulteriori aumenti che, seppure con una certa vischiosità, si manifesteranno in tutte le categorie di beni e servizi». In generale, la variazione dei prezzi in città è stata dell’1,3 per cento nell’ultimo mese e del 5,5 per cento rispetto all’ultimo anno. Dopo quella che mette assieme acqua, abitazione, elettricità e combustibili, la categoria che ha fatto registrare gli aumenti maggiori è quella dei servizi ricettivi e della ristorazione (1,6 per cento nel mese e 6,6 per cento nell’anno). I prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono invece aumentati dell’1,2 per cento nell’ultimo mese e del 5,4 per cento nell’anno. Per i trasporti la stangata è già arrivata e non è stata leggera: a fronte di uno 0,5 per cento nell’ultimo mese, rispetto a un anno fa l’aumento è stato del 9,3 per cento. Per i servizi sanitari e le spese della salute l’aumento dei prezzi è stato dell’1,7 per cento in un anno e dello 0,1 per cento in un mese.
«L’unica categoria che non ha subito aumenti e a volte ha anche il segno meno – spiega Medda – è quella relativa alle compagnie telefoniche per quanto riguarda le tariffe per cellulari e web, chiaramente a parità di servizi. I beni energetici invece sono quelli che sono aumentati maggiormente e gli effetti a lunga scadenza devono ancora arrivare. L’aumento dei costi dei trasporti condizionerà fatalmente tutto: faccio l’esempio del latte, ancora il prezzo sta tenendo ma i costi di produzione e quello dei trasporti prima o poi si faranno sentire».
Il rapporto, che vede impegnato oltre al responsabile dell’ufficio Giuseppe Medda anche tre rilevatori e un responsabile di indagine, è un lavoro che il Comune di Sassari produce in collaborazione con l’Istat ottemperando alle disposizioni di legge (tutti i Comuni capoluogo di provincia devono redigere questo rapporto e comunicarlo all’Istat). E da oggi sarà una costante: «Da vent’anni lo facciamo ogni mese senza renderlo pubblico – chiude Giuseppe Medda – ma vista la situazione lo pubblicheremo ogni mese».