Sassari, in centro a 30 all'ora: l'ipotesi sul tavolo del Comune
Abbandonata la vecchia Ztl il Comune cerca soluzioni sostenibili. Trattative con Confcommercio e Saba su posteggi e dehors
Sassari. La vecchia Ztl non è mai stata ufficialmente abrogata ma è chiaro che la circolazione delle auto, i parcheggi e il suolo pubblico seguiranno altre strade. Specie dopo che il covid ha modificato profondamente anche il modo in cui i commercianti, e in particolare i pubblici esercizi, svolgono la loro attività. E il futuro della zona ottocentesca della città passa molto per l’intreccio di questi tre temi ormai strettamente legati, specie dopo l’approvazione del nuovo regolamento per il suolo pubblico.
Verso la Zona 30? Creare zone “slow” a velocità (molto) limitata è una possibilità che nelle ultime settimane starebbe cominciando a prendere corpo, anche se non stiamo parlando di tempi immediati e la decisione potrebbe riguardare la zona attorno a piazza Fiume. Però recentemente l’argomento è stato affrontato durante una riunione di giunta e potrebbe approdare a qualcosa di concreto. Il sindaco Nanni Campus sospendendo la vecchia Ztl creata e portata avanti dalle tre precedenti amministrazioni di centrosinistra, aveva dichiarato apertamente che le sue idee sulla mobilità cittadina andavano su altre direzioni. La Zona 30 farebbe parte di un più ampio piano generale della mobilità, e piace a molti commercianti di via Cavour e via Enrico Costa (e non solo). Soprattutto perché, e qui torniamo all’argomento tavolini, dehors e covid, anche l’utilizzo del suolo pubblico ha preso altre direzioni. E uno dei problemi riguarda chi è titolare di un bar o di un ristorante su un lato della strada e ha sistemato dehors e tavolini dall’altro, situazione logistica che porta a un continuo attraversamento perdonale da parte di clienti e camerieri. Non a caso proprio questo punto è stato uno dei più discussi al momento dell’approvazione del nuovo regolamento. Le vecchie norme sul covid hanno permesso a molte attività di allargare il loro raggio d’azione, il sindaco ha deciso di tenerle vive fino al 31 dicembre ma nel 2023 si tornerà all’antico per quanto riguarda tariffe e spazi. Solo con la Zona 30 sarà possibile “allungare” fino al marciapiede di fronte il raggio delle attività.
E tra l’altro non è detto che non venga affrontato anche un altro argomento piuttosto spinoso come quello dei parcheggi per i residenti: non sono tanti, per chi vive in quella zona restano pochi e molto preziosi, ma ai commercianti non piacciono e in più spesso sono retaggi di quella vecchia Ztl che non tornerà più.
L’apertura della Saba. Un altro punto combattuto era stato quello della gestione degli stalli con le strisce blu occupati proprio da tavolini e dehors. Il Comune ha rimandato tutto alle contrattazioni private fra operatori e la Saba, società titolare degli stalli, e l’intervento della Confcommercio territoriale ha sanato una situazione che poteva avere sviluppi imprevedibili. Si è arrivati a una tariffa calmierata per gli iscritti all’associazione, che se vorranno occupare quegli stalli dovranno pagare ogni giorno 5,50 euro al netto di Iva (previa approvazione della pratica da parte degli uffici comunali) ma proprio la Saba ha detto chiaramente tramite che quelle tariffe potranno essere applicate anche a qualsiasi imprenditore: «Abbiamo fatto in modo che, grazie alla disponibilità dell’amministratore delegato della Saba Alessandro Crescenzi, l’accordo sia valido per tutte le attività imprenditoriali che facciano richiesta, a prescindere dalla iscrizione alla Confcommercio o ad altre associazioni imprenditoriali. Ovviamente io mi fermo qui, nel senso che non posso fare altre contrattazioni parlando a nome di chi non è un nostro iscritto» dice Pier Giuseppe Canu, presidente della Confcommercio territoriale. Un altro passo importante dopo che, nel settembre del 2021, il nuovo regolamento aveva fatto tremare i polsi a diverse attività cittadine: si era partiti da una prima richiesta di 8 euro al giorno che, per quei bar e ristoranti che basano la loro attività quasi esclusivamente sugli spazi occupati sulle strisce blu, sarebbe diventato un peso economico insostenibile.
Ora c’è la nuova apertura della Saba che è disponibile a intercettare un maggior numero di operatori (per adesso si parla di una trentina di attività interessate) e se poi arrivasse anche la Zona 30, la mobilità della parte ottocentesca della città e anche di via Roma potrebbe subire un profondo restyling.