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A Sassari il Sardegna Pride senza confini: in corteo per abbattere le barriere

A Sassari il Sardegna Pride senza confini: in corteo per abbattere le barriere

L’edizione 2022 nell'isola: tre giorni di iniziative e sabato il clou al centro storico

29 giugno 2022
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i Paoletta Farina

Sassari. La città ospita orgogliosamente il Sardegna Pride che per tre giorni, da giovedì 30 giugno fino a sabato 2 luglio, riporta in piazza la battaglia per i diritti e per una “libertà senza confini” che sarà lo slogan della manifestazione. Confini non solo culturali, sociali, religiosi, quelli da abbattere, ma di accessibilità uguale ai luoghi, alla socialità e al divertimento per tutti anche nel percorrere le strade. È questa la principale novità dell’evento, presentato ieri a Palazzo Ducale dai promotori e dall’assessora Laura Useri che ha dato tutto il sostegno dell’amministrazione comunale.

Sabato la giornata clou con un corteo organizzato dal coordinamento delle associazioni Lgbtq+ dell’isola, insieme con la rete dei Diritti al Cuore e il movimento delle persone con disabilità, si snoderà per le vie del centro storico fino a raggiungere piazza d’Italia, seguendo percorsi studiati per rendere la partecipazione possibile a tutti, aggirando le barriere architettoniche ma anche l’inciviltà dei singoli che contribuiscono ad aumentarne il numero. Perciò la partenza “si fa in tre”. Un primo corteo partirà da piazza Università alle 18, con concentramento alle 17. Un secondo gruppo si unirà al corteo in corso Vittorio Emanuele all'altezza di piazza Mazzotti, alle 19, e un terzo gruppo, quello con maggiori problematiche, potrà unirsi in piazza Castello a partire dalle 19,30. Il Mos, il movimento omossessuale sardo nato in città trent’anni fa e che festeggia la sua nascita, metterà a disposizione un pick up adibito per consentire una pausa.

«Le guerre in Ucraina e nel mondo, gli attacchi ai diritti delle donne, in Afghanistan come negli stati Uniti , gli stupri, le continue aggressioni, i femminicidi, sono la dimostrazione del machismo patriarcale – ha detto Massimo Mele del Mos –. Per questo la nostra scelta delle madrine, del Sardegna Pride 2022 è caduta non su celebrità ma su donne famose per il loro impegno nel sociale, nel lavoro e nell’arte.

Donne che hanno lottato, e che lottano ogni giorno, per affermarsi. Sono Francesca Arcadu, esponente Uildm, da anni impegnata sulle questioni di genere e sulla disabilità, l’imprenditrice Filomena Costa Morais, da 30 anni nella nostra città dove si è perfettamente integrata, e Alessandra Garau, giovane artista che ha già conosciuto lo stalking virtuale fino a vere proprie minacce di morte per la sua arte che unisce tradizione e innovazione». Ma ci sarà anche la madrina d’onore Claudia Aru, da sempre impegnata nelle battaglie civili, che proprio in piazza d’Italia presenterà la canzone “Per me, per te”, inno del Pride, cantandola insieme con Ludovica Massidda, in arte Luvi.

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Per i tre giorni della manifestazione sarà aperto ai Giardini pubblici il Pride Village che proporrà una serie di appuntamenti artistici e culturali, laboratori per famiglie e bambini e altre iniziative, e il Beer Fest in collaborazione con l’associazione Sandala compresa la possibilità di poter effettuare test Hiv e per la sifilide. Uno spazio arcobaleno aperto a tutta la città. Perché questo è il messaggio dell’evento.

«Esistono ancora troppe disuguaglianze – ha detto l’assessora alla Cultura Laura Useri – e prima di ritenerci una società civile dobbiamo ancora percorrere tanta strada e impegnarci sia come istitutuzioni che come singoli».
 

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