La Nuova Sardegna

Sassari

Tribunale

Studente di 14 anni morto a Ittiri, assolto l’autista del pullman

di Nadia Cossu
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ANTONIO MELONI IL RAGAZZINO TRAVOLTO DALL'AUTOBUS DELL'ARST IL LUOGO DELLA DISGRAZIA
- ANTONIO MELONI IL RAGAZZINO TRAVOLTO DALL'AUTOBUS DELL'ARST IL LUOGO DELLA DISGRAZIA

L’incidente avvenne il 24 novembre 2017, a perdere la vita fu Antonio Meloni, 14 anni, rimasto intrappolato sotto il mezzo dell'Arst

09 gennaio 2024
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Sassari Andreuccio Uggias non ebbe alcuna responsabilità nella tragedia costata la vita il 24 novembre del 2017 al giovane Antonio Meloni, lo studente 14enne di Ittiri rimasto intrappolato sotto un pullman dell’Arst, a Ittiri, mentre attendeva il mezzo pubblico per andare a scuola. Lo ha stabilito il giudice Silvia Masala nella sentenza pronunciata nella tarda mattinata di oggi 9 gennaio con la quale ha assolto l'autista del pullman "perché il fatto non sussiste". Accolte le richieste dell'avvocato difensore Nicola Satta e dello stesso pubblico ministero Ilaria Achenza.

Uggias – 50 anni, di Sennori ma residente a Sassari – quella mattina di sei anni fa si trovava alla guida del mezzo dell'Arst lungo 18 metri, sotto il quale trovò la morte il povero Antonio davanti agli occhi dei suoi amici. La tragedia si era verificata alle 7.30 del mattino nel piazzale di via Missingiagu, la distesa d’asfalto antistante il cimitero di Ittiri, da cui ogni mattina, a bordo dei pullman dell’Arst, gli studenti del paese partono per raggiungere gli istituti scolastici di Sassari e Alghero.

L’autista era stato iscritto immediatamente nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Sassari per omicidio colposo, ma dopo aver letto la consulenza tecnica dell’ingegner Marco Antonio Pes, responsabile della Motorizzazione civile di Sassari, il titolare dell’inchiesta aveva chiesto l’archiviazione del procedimento. Il perito aveva stabilito che Antonio «era caduto improvvisamente, forse per la perdita di equilibrio, battendo il capo contro il manto stradale e solo dopo che era già a terra le ruote del bus avrebbero “pizzicato” leggermente l’arto inferiore sinistro». All'epoca però il gip ordinò l'imputazione coatta. Le conclusioni cui pervenne l'ingegnere sono state ribadite nelle discussioni di oggi sia dalla pm che dal difensore. La morte di Antonio, in sintesi, fu causata dalla caduta, non dall'urto col bus. Tesi supportata dall'autopsia (che ha escluso lo "schiacciamento da ruota" confermando l'assenza di fratture sul corpo della vittima) e dall'analisi degli indumenti che la vittima indossava il giorno della tragedia.

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