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Alberghiero di Sassari, è allarme: un tavolo urgente per evitare la chiusura

Alberghiero di Sassari, è allarme: un tavolo urgente per evitare la chiusura

Cgil e Cisl contro la fuga degli alunni: «Negli ultimi anni c’è stata una forte e anomala diminuzione del numero di iscrizioni»

14 maggio 2024
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Sassari Passato l’illusorio “effetto Masterchef” e con un mercato del lavoro che non sempre offre prospettive qualificanti e dignitose a chi vuole intraprendere la carriera professionale negli hotel e nei ristoranti, gli istituti professionali alberghieri stanno attraversando una profonda crisi.

L’allarme arriva dalla Flc Cgil Sassari e dalla Cisl Scuola Sardegna. I due sindacati accendono un faro sulla situazione dell’Istituto professionale Alberghiero di Sassari, punto di eccellenza per la formazione del settore, riferimento non solo per la città ma per l’intero territorio, in cui vengono formati giovani che un domani saranno imprenditori e lavoratori protagonisti altamente specializzati nel campo enogastronomico e turistico.

«I dati di questi ultimi anni però parlano chiaro – denunciano Annalisa Porcu, segretaria generale Flc Cgil Sassari e Maria Luisa Serra, segretaria Generale Cisl Scuola Sardegna – l’istituto, in una regione strategica come la Sardegna, è soggetto a una forte e anomala diminuzione del numero delle iscrizioni, che mina in modo indelebile lo sviluppo socioeconomico e culturale locale».

Di recente, come denunciato dalle Rsu e dirigenti sindacali Flc Cgil e Cisl Scuola dell’Istituto, Costanzo Masia e Vincenzo Culotta, è avvenuta la chiusura del corpo principale dell’istituto, cuore pulsante della scuola, a causa di un cedimento strutturale della copertura che preclude l’accesso a una parte dello stabile, in cui risultano collocate molteplici aule, gli uffici di segreteria, la presidenza e vicepresidenza, i 4 laboratori di sala e 2 laboratori bar, la biblioteca, i laboratori di informatica e di accoglienza. Inoltre, risulta attualmente interdetta la palestra.

Il rischio è che quelli didattici rimangano chiusi per un tempo stimato intorno a uno o due anni. «Chiediamo che venga attivato subito un tavolo di confronto tra istituzione scolastica, organizzazioni sindacali ed enti preposti – dicono le rappresentanti sindacali – per affrontare insieme e con urgenza la questione affinché l’istituto abbia, da qui al primo settembre, tutti gli strumenti per continuare ad avere un’offerta formativa competitiva e all’altezza delle sfide in corso.

Un tavolo di confronto in cui restituire dignità – aggiungono Annalisa Porcu e Maria Luisa Serra – non solo all’importante sforzo di tutto il personale della scuola, docenti e personale Ata, che stanno scongiurando il ritorno alla didattica a distanza, ma anche all’impegno di tutte le nostre allieve e dei nostri allievi, che hanno diritto a studiare in un contesto di apprendimento adeguato e non più mortificato. Servono dei locali subito disponibili ma soprattutto dei laboratori idonei e funzionali almeno per il tempo necessario a un intervento di riqualificazione dell’edificio e di un suo rinnovo altamente tecnologico».

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