Cena tra ex 007 in Tunisia, dall’autopsia la verità sull’avvelenamento di Giuseppe Maio
L’ex carabiniere viveva ad Alghero dove per anni aveva prestato servizio: è morto dopo aver bevuto un liquore fatto in casa
Sassari Verrà eseguita nella mattinata di oggi 18 ottobre 2024 a Roma l'autopsia sul corpo dell’ex carabiniere Giuseppe Maio, 62 anni, messinese di origini ma algherese di adozione, rimasto vittima di una cena tra amici ad Hammamet, in Tunisia.
Maio, militare in pensione, per lunghissimo tempo in servizio nella caserma di Alghero, era solito trascorrere lunghi periodi ad Hammamet insieme alla moglie. A settembre era stato invitato a una serata tra amici. Nove in tutto i commensali, tra cui alcuni ex agenti dell’intelligence italiana non più organici perché dopo aver lasciato il servizio operativo erano andati in pensione. In quattro, durante la cena, si erano sentiti male dopo aver bevuto un bicchiere di liquore fatto in casa. Maio, che aveva riportato le conseguenze più gravi dall'avvelenamento, era deceduto quasi subito.
Era stata aperta un'inchiesta dalle autorità tunisine perché si sospettava che l’avvelenamento fosse un’azione mirata successiva all’arresto ad Hammamet (4 giorni prima) di un esponente della mafia siciliana, operazione alla quale avrebbero partecipato (si era ipotizzato) ex agenti 007.
Ipotesi parzialmente accantonata dagli inquirenti del posto che hanno privilegiato la pista di un tragico "incidente domestico". Ma la Procura militare italiana vuole probabilmente vederci chiaro e allontanare ogni dubbio e così è stato disposto l’esame autoptico a Roma. Già domani la salma potrebbe rientrare ad Alghero per le esequie.