La Nuova Sardegna

Sassari

L’inchiesta

Ventenne morto in casa: sequestrato lo smartphone

di Luca Fiori

	Lamouna Zouhair e l'appartamento di viale Trento in cui viveva 
Lamouna Zouhair e l'appartamento di viale Trento in cui viveva 

Fissata l’autopsia per il 13 dicembre, avviata una colletta per sostenere i familiari

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Sassari Sarà effettuato venerdì mattina, 13 dicembre, nell’istituto di patologia forense dell’università di Sassari, l’esame autoptico sul corpo di Zuer Laimouna, il ventenne di origine marocchina, trovato senza vita dai genitori nell’appartamento di viale Trento a Sassari nel pomeriggio di domenica 8 dicembre.

Il giovane aveva trascorso la serata con alcuni amici, poi il rientro a casa alle prime luci del giorno. Zuzu, come lo chiamavano gli amici, si era messo a letto, nella sua stanza. Poi, nel pomeriggio di ieri 8 dicembre, i genitori preoccupati perché ancora non si era alzato, sono entrati nella camera e lo hanno trovato privo di vita.

Vani i soccorsi per il 20enne, muratore, che abitava con la famiglia. Il giovane lavorava a Olbia e sabato era era tornato in città ed era uscito con alcuni connazionali.

Gli agenti della squadra mobile della questura di Sassari hanno sequestrato il suo smartphone e attendono gli esiti dell’esame autoptico per capire se avesse assunto qualche sostanza stupefacente o se invece si tratti di una morte naturale.

In alcuni locali cittadini è stata avviata una raccolta fondi per sostenere le spese che dovranno affrontare i genitori e mercoledì gli amici hanno organizzato un ritrovo in via Tavolara a Sassari per ricordare il ventenne.

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