«Costi dei biglietti insostenibili, grave danno per il territorio»
Il Consorzio Golfo dell’Asinara: così si allontanano i turisti
Sassari Tariffe aeree e dei traghetti alle stelle e una continuità territoriale totalmente disattesa. Il risultato è un danno enorme, non solo per il turismo ma anche per la movimentazione delle merci. L’allarme arriva dal Consorzio Golfo dell’Asinara al quale fanno capo albergatori, ristoratori e operatori turistici del Nord ovest Sardegna. Una richiesta “di ascolto” urgente, per sottolineare che non basta ogni volta elencare i problemi, i numeri e le statistiche quando poi non cambia niente. E nonostante i vincoli europei impongano parità di condizioni per tutti i cittadini, i collegamenti aerei e marittimi tra la Sardegna e il continente risultano inadeguati e costosi, penalizzando il turismo e isolando economicamente le comunità.
Continuità territoriale «Non è un bonus, ma un diritto – dice Gianni Russo, presidente del Consorzio –. Senza accessibilità garantita, la programmazione turistica è impossibile».
Caro traghetti «Un salasso insostenibile. I prezzi dei traghetti sono aumentati del 50 per cento rispetto al 2024 con tariffe familiari (due adulti, due bambini e auto) che oscillano tra i 1300-1700 euro per una sola tratta in agosto. Questi costi, amplificati dalla direttiva Ets (emission trading), rendono la vacanza in Sardegna un privilegio».
I voli Per il Consorzio, le tariffe sono esplosive. I voli domestici verso la Sardegna hanno registrato rincari del +38% su base annua. Per una famiglia tipo, il costo di un volo Milano-Alghero + bagagli è arrivato a 1.400 euro, con supplementi fino al 400% sui servizi accessori . «Mai come oggi, conti alla mano, arrivare in Sardegna è diventato veramente un lusso». Il Consorzio Golfo dell’Asinara ha elaborato una serie di proposte e ha avanzato l’esigenza ormai improcrastinabile di arrivare a un confronto tra istituzioni, associazioni e operatori per evitare che la Sardegna diventi «un’isola riservata solo a chi può permettersi spese folli. Il turismo sostenibile passa anche da porti e aeroporti accessibili».
Le richieste Quattro i punti indicati dal Consorzio e in generale dagli operatori: «Ripristino reale e trasparente della continuità territoriale, aerea e marittima, come previsto dalle normative europee; controllo rigoroso e trasparente delle tariffe, sia per voli che traghetti; misure urgenti di calmieramento, come agevolazioni per famiglie, residenti e turisti; coinvolgimento attivo dei Consorzi e degli operatori turistici attraverso le associazioni di categoria per l’individuazione delle soluzioni e delle priorità».
Norme europee Il Consorzio Golfo dell’Asinara ha richiamato i riferimenti europei che riconoscono e tutelano il diritto alla continuità territoriale, soprattutto per le regioni insulari e svantaggiate, come la Sardegna. Intanto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, con l’articolo 74 in particolare che sottolinea: «L’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e a promuovere lo sviluppo delle regioni in ritardo, con particolare attenzione alle regioni insulari. Questo articolo sancisce il principio di coesione economica, sociale e territoriale, base giuridica per interventi che garantiscano accessibilità e mobilità equa», spiega Gianni Russo. Poi il Regolamento Ue 1008/2008 relativo alle norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella comunità: l’articolo 16 tratta degli obblighi di servizio pubblico. «Gli Stati membri possono imporre obblighi di servizio pubblico su rotte aeree che servono regioni periferiche o insulari in cui la mobilità risulta compromessa. È proprio grazie a questo regolamento che esistono gli attuali meccanismi di continuità aerea (come le tratte sovvenzionate)». E poi la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue con l’articolo 45 che assegna a ciascun cittadino la libertà di circolazione e di soggiorno nei territori degli Stati membri, e se i costi sono sproporzionati, tale libertà viene meno. E la direttiva Ets per il trasporto marittimo: nata per motivi ambientali, l’estensione della tassa colpisce fortemente le regioni insulari, con costi aumentati per i passeggeri. Infine, la Commissione europea: ha richiamato l’importanza della parità di accesso ai trasporti per i territori svantaggiati o insulari (Comunicazione 2017, 646 sul futuro dei trasporti europei, e la strategia per le regioni ultra periferiche. Insomma, le norme ci sono ma viaggiano di pari passo con la difficoltà ad applicarle e a quella di rendere efficaci i controlli. E ogni anno è la stessa storia.