Omicidio di Luigi Contena: il killer lo seguiva da giorni
Eseguita al Brotzu l’autopsia, a sparare è stata una sola persona che ha esploso i due colpi da breve distanza
Orune Dalle prime indiscrezioni emerse dall’autopsia, terminata nella serata di ieri nell’istituto di Medicina legale dell’ospedale Brotzu di Cagliari ed eseguita dal medico legale Roberto Demontis, sembrerebbero confermati gli accertamenti della prima ora: Luigi Contena, venerdì mattina, mentre stava per varcare il cancello dell’azienda agricola del suocero, è stato raggiunto e ucciso da un paio di colpi di fucile. Esplosi dalla stessa arma e da una distanza di pochi metri. Il primo colpo lo ha raggiunto al volto. Ma in realtà, per la dinamica del delitto, non cambia la sostanza. L’altra mattina, nelle campagne di Sa Serra a imbracciare l’arma c’era una sola persona. Un solo killer nascosto tra le macchia e alcuni massi, che di buon’ora ha atteso con pazienza l’arrivo del giovane allevatore.
Da diversi giorni, del resto, Luigi Contena si stava recando nella campagna del suocero Aldo Chessa per sostituirlo nei lavori dell’azienda agricola. Chiunque abbia deciso di entrare in azione, dunque, conosceva i movimenti del giovane, sapeva che stava aiutando il suocero, visto che quest’ultimo era ricoverato in ospedale, e conosceva anche i suoi orari, i suoi spostamenti, le sue abitudini. E probabilmente lo stava pedinando da alcuni giorni con molta discrezione, a distanza. E per questo aveva notato che Luigi Contena fera solito uscire da casa intorno alle 7 del mattino. Proprio come aveva fatto anche nell’ultimo giorno della sua breve vita. Dopo aver lasciato l’appartamento di Orune, a quanto pare, si era diretto subito nel terreno del suocero, a Sa Serra. Là dove tantissimi altri orunesi hanno il loro ovile o azienda agricola con il bestiame.
E forse, proprio quei suoi movimenti, ormai frutto di una routine giornaliera, l’altra mattina gli sono costati la vita: perché il killer sapeva che lo avrebbe trovato davanti al cancello di buon’ora. E lì lo ha atteso. Probabilmente, dicono gli investigatori, nei dintorni poteva esserci un complice. Una persona di assoluta fiducia che magari ha caricato il killer in un’auto per poi sparire in direzione Benetutti, o di nuovo verso Orune.
Certo è che sulla scena del delitto gli inquirenti non hanno trovato granché di utile alle indagini: chi ha esploso le fucilate verso Contena, subito dopo si è dileguato senza lasciare altre tracce. Né un mozzicone di sigaretta, né altri residui biologici. Il killer ha fatto il cosiddetto lavoro pulito, insomma, da professionista del crimine o comunque da persona certamente pratica di armi. Ma anche se, da un lato, era diventato abbastanza abitudinario, quantomeno negli spostamenti verso la campagna, Luigi Contena sapeva, evidentemente, che qualcuno avrebbe potuto seguirlo con intenti non proprio amichevoli: tant’è che da tempo il giovane allevatore girava armato, come è emerso sin dai primi minuti dopo l’omicidio e la scoperta del corpo. Aveva una pistola con sè, pure quella mattina. Ma non ha fatto in tempo nemmeno a tirarla fuori dalla cintola per tentare di difendersi: il killer che lo aspettava vicino al cancello è stato più veloce e lo ha battuto sul tempo. E pochi istanti dopo si è dileguato.
Terminata l’autopsia, la salma di Luigi Contena viene riconsegnata ai familiari. Sin dalle prime ore dopo il delitto era rimasta nell’istituto di Medicina legale dell’ospedale Brotzu di Cagliari, in attesa dell’autopsia. Fino alla tarda serata di ieri ancora non erano emerse notizie circa la data e l’orario del funerale, che in ogni caso sarà celebrato nella chiesa di Santa Maria maggiore.