Omicidio Sedda, il super testimone conferma le accuse
Nel corso dell’icidente probatorio l’ex amico di Sircana ha puntato ancora il dito contro di lui
Sassari Ha confermato tutto ciò che aveva già dichiarato ai pubblici ministeri Laura Bassani della Procura dei minori e Angelo Beccu, durante le sommarie informazioni testimoniali, ripercorrendo nel dettaglio i momenti che avevano portato all’arresto di Emanuele Sircana, oggi ventenne.
Il supertestimone dell’omicidio di Mario Sedda, il poeta di strada ucciso a Porto Torres nel marzo del 2021, è stato ascoltato nella mattinata di oggi, 8 ottobre, nel corso dell’incidente probatorio disposto dalla giudice per le indagini preliminari Elisa Marras del Tribunale per i Minorenni di Sassari. Il giovane testimone, accompagnato dal suo legale Sara Dettori, ha ribadito davanti al giudice i contenuti delle dichiarazioni che, quattro mesi fa, avevano portato all’arresto di Sircana, oggi detenuto nel carcere minorile di Quartucciu. «Continua la sua preoccupazione per le intimidazioni ricevute», ha dichiarato al termine dell’udienza l’avvocata Dettori, «ma ha risposto con lucidità e coerenza a tutte le domande poste dal giudice e dai pm». In aula era presente anche Emanuele Sircana, assistito dall’avvocato Alessandra Delrio: testimone e indagato non si sono mai guardati per tutta la durata dell’esame. Il pubblico ministero ha formulato alcune contestazioni su passaggi delle dichiarazioni rese dal testimone ai carabinieri, chiedendo chiarimenti su alcune discrepanze.
L’avvocata Alessandra Delrio, difensore di Emanuele Sircana, ha evidenziato come durante l’incidente probatorio siano emerse contraddizioni e incertezze nella testimonianza del testimone rispetto a quanto dichiarato in precedenza ai pm. Il testimone – ha spiegato il legale – avrebbe modificato la propria versione sull’uso di sostanze acide sul corpo della vittima, sostenendo ora di non ricordare i dettagli di quella presunta confessione. Secondo la difesa, non sono emersi elementi di intimidazione da parte di Sircana o dei familiari. «Alla luce di quanto emerso – ha dichiarato l’avvocato Delrio – l’attendibilità del testimone dovrà essere valutata con estrema cautela».
All’udienza erano presenti anche l’avvocato Pietro Diaz, che assiste Eleonora Sedda, sorella della vittima, e l’avvocato Costantino Biello, legale dell’ex moglie e del figlio di Mario Sedda. Durante l’esame, il supertestimone ha ammesso di essersi confrontato, cinque mesi fa, con la sorella di Salvatore Carboni, noto come Tunz, prima di rendere le dichiarazioni che hanno portato all’arresto di Sircana. Carboni, inizialmente era tra i principali indagati, la sua posizione è stata poi archiviata insieme ad altri tre sospettati, nonostante l’opposizione della parte civile, che ha presentato ricorso contro la decisione del gip del Tribunale di Sassari.
Nel frattempo, proseguono i rilievi scientifici dei Ris di Cagliari sui vestiti indossati da Sedda la notte del delitto, alla ricerca di nuovi elementi utili a ricostruire la dinamica dell’omicidio. L’incidente probatorio – chiesto dalla Procura dei Minori per cristallizzare la testimonianza ritenuta a rischio intimidazioni – rappresenta uno snodo cruciale di un’inchiesta che, a oltre quattro anni dal delitto, continua a cercare la verità su una delle pagine più oscure della cronaca turritana.