Il cannibale è Marquez, pokerissimo a Le Mans
Lo spagnolo continua a dominare il Motomondiale: cinque su cinque nei Gp Valentino Rossi ottimo secondo paga un dritto in curva ma punta alla rivincita
LE MANS. Il cannibale Marc Marquez ha calato il pokerissimo: cinque vittorie su cinque gare. Ma il Gp di Francia per lui non è stato una passeggiata: sbagliata la partenza, ha dovuto risalire la corrente e se Valentino Rossi (ottimo secondo al traguardo) non fosse andato diritto alla curva 9 forse ci sarebbe stata addirittura qualche clamorosa sorpresa.
L’errore. Il pilota spagnolo della Honda non è partito bene e si è trovato in un attimo dalla pole alle retrovie con i suoi avversari, presi in contropiede, costretti a gestire una situazione tutta nuova in questa stagione, quella di non avere Marc davanti. Il primo a intuire che bisogna infilarsi nel vuoto è stato è stato Andrea Dovizioso. Il pilota della Ducati è stato il primo a tirare ma Stefan Brandl (Honda) gli ha fatto ben presto capire che per la maglia di leader c’era ancora molto da lavorare. Da dietro, mentre Marquez era ostacolato da un Lorenzo sempre troppo nervoso, è stato Valentino Rossi (Yamaha) a prender in pugno la bacchetta del direttore d’orchestra. Ha fatto di tutto per liberarsi di Pol Espargarò prima e Bradl e Dovizioso poi, per mandare in visibilio il pubblico transalpino con un meraviglioso filotto di sorpassi. Dopo sette giri, però Marquez si è rifatto sotto e da lì a poco la partita si è chiusa.
La rimonta. Il sorpasso dello spagnolo sul nove volte campione del mondo è arrivato senza troppe scaramucce. Marc ha approfittato di un errore del Dottore, che con un dritto ha lasciato la porta aperta a Marquez. Da quel momento in poi per lo spagnolo è stata tutta una cavalcata: non commette erori, controlla bene le guerricciole alle spalle ed è un trionfo. Se Marquez vince anche le gare con un avvio ad handicap come questa, leggi l’errore in partenza, e vince anche su una pista senza curvoni veloci, c'è poco da illudersi: in questo 2014 agli altri resteranno le briciole.
Gli altri Quelle che alla fine hanno raccolto ad esempio, Lorenzo dopo una gara in affanno, e Pedrosa, opaco con l’alibi del dolore al braccio destro opearto di recente operato. Prestazioni maiuscole, come detto, sono state quello del vincitore e del Dottore. Da sette è anche la pagella di Bautista, straordinario terzo in rimonta e sul podio come non gli capitava dal 2012. Più che sufficienti anche le prove di Espargaro, quarto, e Bradl, settimo e protagonista di un bell'avvio. Dovizioso è finito ottavo ancora tradito dalla Ducati che non riesce a trovare il passo di gara, anche quando i cilindri sembrano girare a dovere. Ninete da fare per Iannone: ha chiuso con la moto di traverso, coricata sulla a ghiaia.
