Anche la Lega di A (a parte Juve e Roma) è con Carlo Tavecchio
Presidenza della Figc, Albertini sempre più minoritario Andrea Agnelli: «Sarebbe bello fare le primarie fra i tifosi»
MILANO. Carlo Tavecchio a meno di clamorosi ribaltoni il prossimo 11 agosto diventerà il nuovo presidente della Federcalcio.
L’attuale numero 1 della Lega dilettanti ha incassato ieri anche l’appoggio della Serie A che riunita in assemblea ha puntato su di lui a larga maggioranza. Un durissimo colpo per l’altro candidato Demetrio Albertini, che solo pochi giorni fa aveva visto anche il presidente della Lega B Andrea Abodi puntare sul suo avversario.
Tavecchio ha ora dalla sua i voti della Lega Dilettanti, quelli della Lega Pro, della Lega Serie B, della Lega Serie A e quasi certamente avrà quelli del settore arbitrale. Con Albertini restano solo le componenti tecniche di Assocalciatori e Assoallenatori. Insomma una partita che sembra persa prima ancora di giocarsi.
Ieri al termine dell’Assemblea di Serie A, il presidente Maurizio Beretta ha annunciato che «Tavecchio ha trovato una convergenza molto ampia. Ci sono 18 firme a sostegno della sua candidatura e due astenuti». Juventus e Roma.
Definiti anche i due candidati alla carica di consigliere federale: Claudio Lotito e Gino Pozzo.
Il grande sconfitto è Andrea Agnelli, il presidente della Juve si era esposto in prima persona per una candidatura diversa da quella di Tavecchio ma alla fine non c’è stato nulla da fare. Non a caso Agnelli ha anche rinunciato alla candidatura come consigliere federale «per coerenza». Agnelli ha ribadito che sono «i programmi che contano» e non le persone. «Come Lega siamo molto soddisfatti del lavoro che è stato compiuto da Lotito e da me, che dovrà essere valutato e realizzato dal consiglio federale che si insedierà l’11 agosto», ha aggiunto precisando che ora «spetterà alla Figc realizzare queste indicazioni» che vengono dalla Serie A, «motore» del rinnovamento del calcio italiano. «Mi piacerebbe in futuro passare dall’attuale meccanismo dei delegati, alle cosiddette primarie aperte. Si aprirebbe così ad un percorso più democratico»
La giornata era iniziata con un pranzo in via Rosellini tra Agnelli, Lotito e l’ad del Milan Adriano Galliani per definire i punti principali del programma sul quale alle fine c’è stata larga convergenza con 19 firme a favore. Soddisfatto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che in mattinata aveva auspicato un’unità della Lega «per fare quello che non è stato fatto in questi 34 anni. In questo periodo abbiamo fatto molti passi indietro e pochi passi avanti». Una «unità di intenti» che alla fine sembra essere stata ritrovata, almeno stando alle parole del presidente di Lega Beretta: «Tutte le scelte hanno avuto un consenso molto vasto: 18 voti a favore e 2 schede bianche».