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Costantino: «Un bel regalo per i tifosi»

Costantino: «Un bel regalo per i tifosi»

Il tecnico torresino felice per la vittoria, ma preoccupato per gli infortunati. Maiorino: «Gol dedicato al mio primo figlio»

31 agosto 2014
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BUSTO ARSIZIO. Massimo Costantino è raggiante. Cominciare l’avventura rossoblù con una vittoria in trasferta era il suo sogno. «Siamo stati bravi – ha esordito il tecnico della Torres, stanchissimo dopo aver sofferto in panchina e aver dovuto affrontare situazioni difficili che mai si sarebbe immaginato –. Gli infortuni di Bottone e Bigazzi ci hanno messo in crisi, ma abbiamo reagito alla grande. Al posto di Bottone ho gettato nella mischia Giuffrida, che è ritardo di condizione ma sapevo quel che poteva darmi e, soprattutto, che avrebbe sputato l’anima in campo. E così è stato. Bigazzi era partito benissimo, poi si è fatto male. Speriamo bene, si è fermato subito. E anche Bottone, spero di recuperarlo perchè è fondamentale. Cosa posso dire per il resto? Che sono felice – ha aggiunto l’allenatore rossoblù –. Un bel regalo per i nostri tifosi che sono venuti a incoraggiarci e che ora troveremo in casa ancora più carichi. Loro sono importanti e noi vogliamo regalargli tante soddisfazioni».

Felice anche il presidente Domenico Capitani, che durante la partita si è prepoccupato per le condizioni prima di Bottone e poi di Bigazzi, ma alla fine sembrava più sereno, anche se l’amarezza per i due infortuni è grande. Preoccupato il direttore sportivo Aldo Nucifora che ha visto uno dei suoi gioiellini entrare in scena alla grande e uscirne in barella. In tribuna tra presidente, ds e dg Manolo Patalano c’era l’altro gioiellino Barayè, che non ha potuto esordire per questioni di transfert.

Il più felice di tutti è Maiorino che ha segnato il gol della vittoria con un capolavoro di rara bellezza e ha festeggiato la nascita del suo primo figlio, Cristian. Forse per questo aveva fretta di salire sul pullman per tornare a casa. Sembra Insigne, il gioiellino del Napoli, stesso sguardo un po’ torvo, stesso capellino, stesso modo di muoversi, in campo e fuori, stessa spavalderia: «Ho saltato un avversario, poi un altro, mi sono accentrato, ho visto la porta e ci ho provato. Un gol da antologia? Mah, questo lo dite voi, per me è un gol importante perchè ho regalato la vittoria alla Torres e poi è la più bella dedica che potevo fare a mio figlio».

Spavaldo quando basta anche il portiere Testa. Stesso comportamento da guascone del suo predecessore, Leone che in più aveva soltanto il ciuffo ribelle, stessa sicurezza tra i pali e anche in uscita: «La parata più difficile è stata quella sul tiro arrivato da sinistra, che poi Serafini ha spinto in rete con la mano, per il resto, bene».Sicuro Marchetti. «Stiamo oliando i meccanismi e trovando l’intesa con i compagni di reparto, ma va già bene così. Abbiamo vinto e questa è la cosa più importante – ha sottolineato il centrale che con Migliaccio ha eretto un muro impenetrabile davanti al portiere –. Si, qualche sbavatura c’è stata, qualche sofferenza di troppo, ma non dimentichiamo che questa era la prima partita di campionato. E abbiamo anche vinto in trasferta. Abbiamo chiuso bene, ci siamo aiutati e chiaramente con il passare del tempo i meccanismi cominceranno a funzionare alla perfezione, ma va già bene così».(plp)

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