La pignoleria di Massimo Rastelli, mister che non fa sconti a nessuno
CAGLIARI. Cagliari. C'erano una volta Arturo "Sandokan" Sivestri e Claudio Ranieri. A seguire, Giampiero Ventura e Edy Reja. Poker d'allenatori con un gol in comune: hanno riportato il Cagliari in A....
CAGLIARI. Cagliari. C'erano una volta Arturo "Sandokan" Sivestri e Claudio Ranieri. A seguire, Giampiero Ventura e Edy Reja. Poker d'allenatori con un gol in comune: hanno riportato il Cagliari in A. Rispettivamente, nel 1964/64 e nell'1989/90. Sempre con l'Amsicora come “tana”. Nel 1997/98 e nel 2003/04 le zampate degli attuali tecnici di Torino e Atalanta. Uomini di calcio con cifre, contesto e idee diverse. La storia siamo noi, canta De Gregori. Ora, dopo undici anni di A, bacchetta e fischietto sono nella mani di un 46enne campano, insonne e divoratore di thriller americani.
Massimo Rastelli è dalle 16.55 di sabato scorso, primo in classifica. Ha vinto 3-2 con un Latina solido, con qualità tecniche e buona organizzazione di gioco. Ma al coach con la “cazzimma" preso da Tommaso Giulini, poco importa. Anzi, se glielo fate notare, vi manda con garbo al diavolo. Se Giampiero Ventura, abile negoziatore con lo spogliatoio, avesse colto gli stessi punti e la vetta dopo cinque turni, ci sarebbe stato un festival.
Reja, gran conoscitore delle sensazioni dei suoi, dopo un'ola per Livorno e Latina, avrebbe esaltato i rossoblù con pacatezza. Con Rastelli è accaduto l'opposto. Il tecnico è giunto in sala stampa quasi fosse reduce da un frontale con un tir. Ha appeso al muro la squadra: "La peggiore partita". Ha condannato leggerezze difensive, assenza di filtro in mezzo, mancato equilibrio tra reparti, messo in croce Murru. Senza sconti per titolari e riserve: "Troppi sono stati sotto tono". In breve, carota a casa e bastone in pugno.
Capace di portare l'Avellino dalla Lega pro ai playoff, con la traversa a dire no per un balzo in A da almanacchi, il tecnico ha scosso con vigore l'albero rossoblù. Giusto o sbagliato, lo dirà l'immediato futuro. Di certo, l'allenatore non ha metabolizzato i due punti lasciati nel recupero al "Liberati" con la Ternana, ultima in classifica. "Il Cagliari più brutto dell'anno" festeggia in sordina. Con i complimenti in testa: "Salvo solo voglia di vincere e vittoria". Poi, le sassate: il gol del pari, i tre corner e i due pali del Latina in 17', sono da riflessione profonda. Specie per uno che si irrita appena gli altri fanno un tiro in porta. Sandokan e gli altri approverebbero. Ma se va così, la strada per la A pare davvero quella giusta.
Mario Frongia