Il bomber sassarese al settimo cielo
L’espulsione non cancella la gioia di Chelo: «Un sogno realizzato»
SASSARI. La barca rossoblù in casa va e il suo capitano indica nella voglia di lottare il motore principale. «Anche in questa partita - assicura Davide Bottone - è stata il nostro punto di forza, ora deve diventarlo anche in trasferta. Dobbiamo puntare a fare sempre meglio, senza accontentarci. Sul nostro campo ci stiamo riuscendo, lo dicono anche i numeri, mentre lontano da Sassari si deve cambiare rotta, a cominciare dal prossimo turno a Budoni». Il centrocampista è stato schierato in mediana, «ruolo che ho svolto già altre volte, ma per me non è mai questione di posizione in campo, pur di giocare mi adatto. Cercando di dare tutto me stesso, anche se non sono ancora al meglio. La situazione comunque evolve positivamente e ringrazio il dottor Mulas e il fisioterapista D'Alessandro che mi hanno rimesso in condizione di tornare in squadra. Ora devo trovare continuità».
Soddisfatto della sua prova anche il giovane Michele Girardi, anche lui desideroso di sottolineare la forza del gruppo. «Ho avuto la possibilità di contribuire nella spinta offensiva e così pure Rasak, con le nostre avanzate nel primo tempo abbiamo messo spesso in crisi l'assetto difensivo dei laziali. Poi con l'inferiorità numerica tutto si è complicato, gli avversari hanno preso fiducia - continua il difensore - e ci hanno pressato. Siamo però stati bravi a reggere l'urto, aiutandoci l'un l'altro, anche con le parole. Ci siamo incoraggiati, dimostrando di essere un gruppo vero anche nelle difficoltà. Ci tenevamo a non subire gol in questa partita».
Protagonista nel bene e nel male, con la rete del raddoppio e due ammonizioni in rapida successione, Michele Chelo si divide tra gioia e dispiacere. «Sono contentissimo di aver finalmente segnato, da sassarese era il mio sogno esultare al "Sanna". Un gol che cercavo da tanto. Purtroppo ho trovato anche un "rosso", immeritato. Mi ha amareggiato aver lasciato in dieci per un intero tempo la squadra, che nella ripresa ha sofferto. Perché sono stato ammonito per la seconda volta? Nessuna simulazione, il portiere mi ha travolto e l'arbitro ha avuto uno... sbandamento, prendendo la decisione sbagliata. Ma è inutile piangerci sopra, è andata così, abbiamo vinto e conta solo questo».
Sandra Usai