Dalla Cina a Londra tutte le maratone di Giuseppe Fenu
Il 54enne di Torralba ha corso le sei World Marathon Majors «Ho cominciato cominciato nel 2011, non ho più smesso»
SASSARI. Nel 2011 Giuseppe Fenu scopre la maratona: è amore a prima corsa. Dalla Cina a Berlino, da Tromsø a Napoli, dal 2011 al presente Fenu ha corso la distanza dei 42,195 km per 13 volte. E intanto, per tenersi allenato, si cimenta in diverse mezze maratone e qualche trail. Il novello Filippide ha 54 anni, vive a Torralba e da sei anni coltiva la passione per la disciplina nata in Grecia nel 490 avanti Cristo. «Il mio amico Duilio aveva partecipato alla maratona di New York del 2010. Il racconto della sua esperienza era affascinante, coinvolgente. Me ne parlava come della cosa più bella mai fatta. Era gennaio, l’edizione successiva si correva a novembre. Ho iniziato ad allenarmi, sono partito per l'America assieme a lui e all’esordio ho chiuso la gara con un tempo di 4 ore e 35'. Non il massimo, ma negli anni sono riuscito a migliorarmi».
È l’immagine della felicità Giuseppe Fenu, che i più in realtà conoscono come Patrizio. Il suo racconto miscela l’emozione della scoperta alla presa di coscienza dell’atleta che scopre di potercela fare. «Quando cominci non riesci più a smettere. Il richiamo è forte, supera confini e distanze. Dopo New York ho corso a Boston e Tokyo. Poi sono arrivate anche Berlino, Londra e Chicago – spiega il sardo nato a Trento –. Queste sei corse rientrano nel circuito Abbot World Marathon Majors, che racchiude le manifestazioni più importanti al mondo. Ho partecipato a tutte, ultima in ordine di tempo quella di Londra lo scorso 24 aprile – prosegue Fenu –. Mi è stato rilasciato un certificato ad hoc dal sito della Abbot, sono iscritto ad un esclusivo elenco di 1000 persone. Ci sono altri 81 italiani, e per me è un grande onore». Oltre al certificato e alla soddisfazione personale, ci sono anche le medaglie: «Bello sentirsele al collo, sono il sigillo al coronamento dell’impresa - afferma -. A proposito delle six maraton, a fine maggio mi arriverà una medaglia speciale, forgiata in modo da racchiuderle tutte e sei. Non vedo l'ora di poterla ammirare, di poterla stringere fra le mani».
Giuseppe Fenu sciorina tempi con orgogliosa facilità, passando dalle 3 ore e 47' di Berlino alle 3 e 51' di Tokyo: «A Londra non ero molto in forma, eravamo 39mila e sono arrivato fra i primi 17mila. Ci sarà occasione per ottimizzare la prestazione». La vera chicca, mix di impegno fisico e suggestione, è la maratona della Grande Muraglia, in Cina: «Straordinaria. Il paesaggio circostante, l’entroterra cinese che ti avvolge e incanta. Ci sono 5.200 gradini da fare, 2.600 in salita e altrettanti in discesa. La gara più tosta che ho mai affrontato, si arriva sfiniti, ho bruciato 4.500 calorie». Citazione anche per Tromsø: «Si corre in Norvegia a due ore di volo da Oslo, vicino al circolo polare artico. La chiamano maratona del midnight sun, l’arrivo è a mezzanotte e il sole è alto nel cielo. Un brivido, da provare». Poi Lisbona, Venezia, Treviso, le mezze maratone di Cagliari, Ozieri e La Maddalena, i trail in Gallura e Corsica: «Corro sempre alla ricerca di qualcosa di particolare. Mi piace vedere ai lati del tracciato il pubblico che ti accompagna. Dedico ogni mio successo a mia moglie Ornella e ai miei figli Aurora e Alberto – chiude Giuseppe Fenu –. Ho la fortuna di avere il tempo e le possibilità economiche per inseguire il mio sogno. Io preferisco correre piuttosto che comprarmi una macchina». Prossimo obiettivo? «Atene 2016».