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«Amo Cagliari, sarà una bella avventura»

di Mario Frongia
«Amo Cagliari, sarà una bella avventura»

Bruno Alves si presenta: «Non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa, sono certo di aver fatto la scelta giusta»

30 luglio 2016
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CAGLIARI. Volto da indiano, sguardo secco, frasi lente. In inglese: «Imparerò presto l'italiano, mi farò aiutare da Joao Pedro, Rafael e Farias». Bruno Alves sorride. Il ritiro in quota, gli applausi, i compagni, la prima chiacchierata con Rastelli. «Darò il massimo anche per ricambiare l'accoglienza dei tifosi, davvero inaspettata». Ha vinto scudetti, coppe e supercoppe in Portogallo (Porto), Russia (Zenith San Pietroburgo) e Turchia (Fenerbahce). Fresco di laurea a Euro 2016, miglior giocatore lusitano nel 2009, Alves ha il curriculum ideale per aiutare i rossoblù al rientro in A. «Ho parlato del Cagliari anche con Cristiano Ronaldo: mi ha detto che la scelta era giusta e il posto giusto in cui vivere. Conosce la Sardegna, ci viene in vacanza e mi ha spinto a dire di sì ricordandomi quanto siano importanti in Italia i difensori di personalità. Poi, io e mia moglie ci siamo convinti quando siamo venuti qui. Inoltre, ci sono state le motivazioni del presidente Giulini a Londra e le forti parole del mister Rastelli».

A proposito di CR7, qual è il vostro rapporto?

«Giochiamo assieme fin dall'Under 21. Ti sprona, ha carattere e grinta: facile giocare con compagni così forti».

Che ricordi ha portato dalla Francia?

«Meravigliosi, una gioia incredibile, è stato il mio primo titolo internazionale».

Chi altro le ha detto che il Cagliari era la scelta giusta?

«Nenè, mi ha incoraggiato. Ha fatto grandi cose in Portogallo (2008/09, capocannoniere con il Madeira, ndr). L'ho sempre seguito anche quando è venuto qui da voi».

Alves, che idea ha della serie A?

«Un campionato difficile, tattico, con forti pressioni. Sono tranquillo: in questa fase della mia carriera, ho scelto al meglio. Metterò la mia esperienza al servizio del team».

Gli Europei e un po' di vacanze. È pronto per ripartire?

«Sì. Intanto, non mi sono mai fermato del tutto, ho lavorato anche in vacanza, correndo in spiaggia e facendo esercizi. Sarò pronto per il debutto, sono molto carico».

Ma la condizione sarà al top?

«Non so se basteranno una o due settimane, ma lavorerò per arrivare quanto prima alla forma ideale».

La Roma di Totti al secondo turno, la Juventus di Higuain e Dybala al quinto: si entra da subito nel clima.

«Gli avversari sono tutti da rispettare e affrontare con grande attenzione. Tra l'altro, qualche anno fa ho avuto la possibilità di andare alla Juve ma non se ne fece nulla. Ora sono al Cagliari e penso solo al mio club: i grandi campioni si limitano con una difesa collettiva. Ho l'opportunità di misurarmi con attaccanti importanti».

Dal calcio turco alla A. Cosa cambia?

«Sarà tutto nuovo, ma spero di poter trascorrere una buona stagione e dare il mio contributo ai compagni. Non vedo l'ora di cominciare: il livello del calcio italiano è molto alto, mi farò trovare pronto».

Le hanno detto che gli arbitri italiani non perdonano?

«So come si difende. In carriera ho avuto qualche cartellino giallo e pochi rossi. Puntiamo a una buona stagione e a conquistare una salvezza tranquilla».

Le è piaciuto il test contro la Pistoiese?«

«Classica partita di preparazione estiva. Però vincere è sempre importante, dà morale e fiducia».

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