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Spagna cinica e più fresca  svanisce il sogno azzurro 

Spagna cinica e più fresca  svanisce il sogno azzurro 

Bernardeschi riapre la gara dopo il primo vantaggio della squadra iberica Ma nel finale le “furie rosse” colpiscono altre due volte con uno scatenato Saul

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Spagna3

ITALIA1

SPAGNA: Arrizabalaga 6, Bellerin 6.5, Meré 6, Vallejo 6, Jonny 6.5, Ceballos 7 (43' st Oyarzabal sv), Llorente 6.5, Saul Niguez 8, Deulofeu 7 (38' st Denis Suarez sv), Sandro Ramirez 6 (33' st Williams sv), Asensio 6.5. (13 Blanco, 16 Pau, 3 Gayà, 17 Odriozola, 23 Diego Gonzalez, 14 Merino, 20 Soler, 21 Hernandez, 9 Mayoral). All.: Celades 6.5. Arbitro: Vincic (Slovenia) 6.

ITALIA: Donnarumma 5, Calabria 6.5, Caldara 6, Rugani 6, Barreca 6, Benassi 6.5 (42' st Garritano sv), Gagliardini 4,5, Pellegrini 6.5, Bernardeschi 6.5, Petagna 5 (27' st Cerri 5), Chiesa 5.5 (17' st Locatelli sv). (17 Cragno, 19 Scuffet, 14 Biraschi, 22 Ferrari, 23 Pezzella, 5 Cataldi, 8 Grassi). All.: Di Biagio 6.

ARBITRO:Vincic (Slovenia)

RETI: nel st 8', 20' e 29' Saul Niguez, 17' Bernardeschi.

NOTE:angoli: 5-5. Espulso: nel st 13' st Gagliardini per somma di ammonizioni (entrambi i gialli per gioco falloso). Ammoniti: Benassi, Gagliardini, Calabria e Cerri per gioco falloso. Recupero: 1' e 4'.

CRACOVIA

Un'ora o quasi al livello della Spagna - anzi a tratti perfino meglio - poi l'Italia cede tra qualche rimpianto e saluta l'Europeo Under 21 alla soglia della finale. Il titolo se lo giocheranno, con la Germania, la giovane nazionale 'Rojà e il suo leader Saul, ieri autore di una tripletta. Il 3-1 finale è severo con la nazionale di Di Biagio, andata oltre le assenze e gli sfavori del pronostico iniziale. Il peccato azzurro è stato non aver capitalizzato la maggior brillantezza del primo tempo, più che essere andati sotto al primo vero tiro in porta degli spagnoli dopo 53'; ci si sono messi poi anche gli errori di Donnarumma e l'ingenuità di Gagliardini, espulso sullo 0-1 per un inutile fallo da secondo giallo. Bernarderschi l'aveva anche rimessa sui binari giusti, ma la stanchezza e le incertezze del portiere azzurro hanno lasciato scivolar via la giovane Italia: la sconfitta non è netta come quella di quattro anni fa in finale, ma fa male lo stesso, e tanto.

La Spagna che si presenta in campo a Cracovia è quella dei baby fenomeni, da Asensio a Saul, favoritissimi per la vittoria finale e destinati a rinnovare i fasti della 'Rojà di Xavi e Iniesta. Di Biagio deve rinunciare a Conti e Berardi squalificati, Caldara stringe i denti e va in campo al centro della difesa. Al suo fianco, a destra, c'è Calabria nella zona di Deulofeu. In avanti, il posto di Berardi è preso da Chiesa. L'Italia parte bene, pressando alta la Spagna per non far partire l'azione. Nei primi dieci minuti ci provano Chiesa, ma il destro è debole, e Bernardeschi che di sinistro spara alto. L'occasione d'oro è però sui piedi di Pellegrini, al 22': il pallone filtrato da Petagna gli arriva sul destro ai limiti dell'area piccola, ma Arrizabalaga respinge d'istinto. La Spagna, ferita, reagisce con Deulofeu che spreca sottoporta.

Si riparte con copione analogo ma la Spagna alza i ritmi e il gol del vantaggio arriva dopo soli otto minuti, alla prima azione: bravo Saul di sinistro a trovare lo spazio giusto dal limite dell'area. La reazione azzurra è immediata, ma Gagliardini fa il secondo fallo da giallo, inutile e ingenuo, e la squadra di Di Biagio resta in 10.

Resta solo la chance del colpo d'autore, e lo estrae dal mazzo Federico Bernardeschi. A classe risponde classe, e Saul riporta avanti la Spagna dopo soli tre minuti, un gran sinistro a 25 metri sul quale Donnarumma parte tardi: è 2-1.

Subentra la stanchezza negli azzurrini (Locatelli e Cerri subentrano a Chiesa e Petagna) e la Spagna sfrutta gli spazi: Deulofeu e Asensio vanno vicini al terzo gol. Ma è la serata di Saul: la sua stoccata sull'assist di Asensio alla mezzora è la firma sul 3-1. Addio Europei.

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