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La Dinamo non muore mai ma Milano non perdona

di Andrea Sini
La Dinamo non muore mai ma Milano non perdona

I sassaresi di Pozzecco perdono a testa alta sul parquet della supercorazzata Ax Armani Match a lungo in equilibrio, poi il Banco risale dal -13 ma nel finale Nedovic fa la differenza

25 novembre 2019
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INVIATO A MILANO. Prima lezione da tenere a mente: mai dare la Dinamo per morta, neppure quando sembra essere uscita dalla partita. Seconda lezione, ancora più importante: per battere l’Ax Armani Milano serve una prestazione perfetta. Ed è stata un po’ meno che perfetta, la squadra di Pozzecco, che per l’ennesima volta fa tremare le vene ai polsi all’Olimpia ma alla fine si arrende alla corazzata meneghina.

Una grande partita. Al Forum – spesso e volentieri terra di conquista per la squadra sassarese – stavolta finisce 90-78 per i padroni di casa, con un gap di 12 punti che non rende minimamente giustizia alla grande prestazione dei sassaresi: dopo un primo tempo equilibratissimo, Bilan e compagni sono stati infatti capaci di risalire dal -13 (50-37 al 22’), di riportarsi avanti (59-65 al 31’) e di presentarsi negli ultimi 2 minuti di gioco sul -1 (77-76). Poi un doppio capolavoro firmato da Nedovic, con due triple segnate nel giro di 30”, ha permesso a Milano di rompere gli argini e dilagare.

Guardare avanti. «Niente rimpianti», dice a fine gara coach Pozzecco, che non ha potuto trovarsi faccia a faccia con Ettore Messina, bloccato a casa dall’influenza e sostituito dal suo vice Tom Bialaszewski. Anche sul campo della supercorazzata destinata ad ammazzare il campionato e ad andare molto avanti in Eurolega, i biancoblù hanno confermato di essere un gruppo solido, che gioca un ottimo basket su entrambi i lati e soprattutto che non molla mai. Il terzo ko in 9 gare di campionato, rimpianti o meno, non cambia la sostanza delle cose: con questo Banco ci sarà da divertirsi.

Gara di sorpassi. Il primo tempo è un continuo botta e risposta, con la Dinamo che all’inizio bombarda da lontano (5/6 da 3 nei primi 11’) e poi si sposta vicino a canestro, mentre Milano trova la prima tripla dopo 8 errori ma un’enorme varietà di frecce nella propria faretra e a metà gara è già andata a canestro con 10 uomini diversi. In questa continua gara di sorpassi e controsorpassi (23-21 alla prima sirena, 35-35 a 2 minuti dal riposo) la differenza la fa il break di 12-0 piazzato dall’Armani a cavallo tra il secondo e il terzo periodo, per il 47-35.

La Dinamo più bella. Al 22’ Sassari si trova sotto di 13 (50-37 con la tripla di Scola) e il pubblico del Forum inizia a pregustare una vittoria facile. Niente di tutto questo: la Dinamo ha un grande Pierre, riprende a lavorare in difesa e piano piano riprende confidenza con il canestro. Vitali colpisce da 3 in transizione porta fiducia, Bilan da sotto piazza il canestro del -6 (54-48) proprio a metà periodo. Milano ha un Della Valle caldo, ma il Banco ha piano piano ripreso il suo ritmo e con un gioco da 3 punti di Bilan e una tripla di Spissu ricuce sino a -3 (57-54), a 3’46” dalla terza sirena. Il timeout di Bialaszewski non “gira” la partita, anzi: Sassari difende alla morte, trova con Pierre la tripla del sorpasso (59-61) e chiude il periodo sul +3, 59-62.

L’occasione sprecata. Il Banco trova anche il +5 (59-54 con Evans), poi Milano si sblocca con Nedovic e riprende improvvisamente giri: anche Mack colpisce da lontano e Scola completa un break di 8-0 che riporta l’Armani a +3 (67-64) a 7’48” dalla fine. Micov trova con fortuna la tripla del 72-67 ma il Banco resta in partita nonostante qualche errore di troppo da fuori. Gli ultimi 3 minuti sono da fuochi d’artificio: Pierre e Jerrells fanno centro da oltre l’arco e il Banco torna a -1: 77-76). la risposta di Nedovic però è stellare: il serbo infila due bombe in 30”, con in mezzo una palla sanguinosa persa da Jerrells. A 1’27”, sul 83-76, il destino è scritto, con Milano che rompe gli argini e il Banco che resta a guardare: finisce 90-78, ma non è stata una batosta.

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