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È Pierre l’uomo in più della Dinamo

di Andrea Sini
È Pierre l’uomo in più della Dinamo

Basket, la grande crescita dell’ala canadese: “Prezzemolino” è diventato dominante in ogni situazione di gioco

27 novembre 2019
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SASSARI. Corre a tutto campo, è in grado di difendere senza pagare l’ombra di un mismatch su quattro ruoli, tira da lontano ormai come una guardia, schiaccia e stoppa come un lungo, usa il piede perno come un ballerino. A inizio gara, raro caso per un’ala piccola, salta anche per la palla a due e non è escluso che alla fine delle partite dia una passata di scopa negli spogliatoi e spenga l’interruttore generale prima di chiudere a chiave.

Il trascinatore silenzioso. Nella Dinamo delle responsabilità condivise e del gruppo monolitico, c’è un giocatore che riesce a fare sempre la differenza praticamente in ogni situazione di gioco. Alla sua terza stagione a Sassari, il lavoro duro e i costanti progressi hanno portato Dyshawn Pierre a diventare a 26 anni appena compiuti uno dei giocatori di maggior impatto dell’intera serie A. Il primo in assoluto, al momento, nella graduatoria del plus/minus, che calcola il punteggio della squadra durante i minuti nel quale un singolo giocatore è in campo: nello specifico, in questa stagione con l’ala canadese in campo il Banco di Sardegna ha un saldo positivo di 120 punti in 9 gare, con una media di 13,3 a partita. Un vero e proprio trascinatore silenzioso, rispettato dagli avversari e amatissimo dai compagni di squadra per il suo carattere mite.

Il decollo di Air Canada. “Prezzemolino” è arrivato a Sassari nell’estate 2017 dopo una stagione da rookie in Germania, con la maglia del Braunschweig. Fu una grande scommessa di Federico Pasquini, allora al lavoro nel doppio ruolo di coach e giemme, che ci scommise a occhi chiusi con l’idea di farlo giocare da ala forte. L’impatto con la serie A non fu buono, un po’ per la taglia non da lungo (il canadese non arriva a 2 metri), un po’ per il talento ancora acerbo. Quasi un “senza ruolo”: troppo leggero per fare la differenza vicino a canestro, insomma, troppo poco pericoloso dall’arco per essere una buona ala piccola. Lo staff della Dinamo ha iniziato a plasmarlo, lui ha lavorato a testa bassa e dopo due stagioni e spiccioli i sassaresi hanno a disposizione un giocatore che, per quanto visto nelle prime giornate, si candida a pieno titolo come Mvp del campionato di serie A.

La grande crescita. Il salto di qualità più evidente è arrivato con l’avvento di Gianmarco Pozzecco, dopo che durante le gestione Esposito il rendimento, il minutaggio e la fiducia erano crollati. Non solo per colpa del coach casertano, che la scorsa estate si era ritrovato un giocatore parecchio fuori forma, dopo un’estate intera trascorsa con la nazionale canadese tra allenamenti blandi e pochissimi minuti in campo. Fatto sta che da febbraio in poi il rendimento di Pierre è diventato stellare, pericoloso dall’arco e sempre più solido nell’area colorata. Una crescita esponenziale testimoniata in maniera chiara dalle cifre: nella sua prima stagione con la Dinamo l’ala di Whitby ha chiuso con 7,9 punti, 4,1 rimbalzi a partita e 1,1 assist, con il 58,9% da 2 e il 37% da 3, ed è andato in doppia cifra 9 volte in 30 partite. Lo scorso anno ha prodotto 9,9 punti e 5 rimbalzi, con il 55,2% da 2 e le percentuali da 3 schizzate al 46,7. In queste prime 9 gare di campionato Pierre è andato 7 volte in doppia cifra, ha segnato 13 punti per gara, con 7,8 rimbalzi, 3,1 assist, il 51% da 2 e un eccellente 48,6% da 3. Un salto di qualità confermato anche in campo europeo, dove quest’anno il numero 21 della Dinamo ha prodotto 3 doppie-doppie in 6 partite.

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