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La Dinamo tira il fiato Ostenda ne approfitta

di Andrea Sini
La Dinamo tira il fiato Ostenda ne approfitta

I sassaresi perdono in Belgio: la qualificazione va ancora guadagnata

08 gennaio 2020
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La qualificazione può attendere. La completa maturità pure. Una Dinamo completamente fuori fase cade a Ostenda nella decima giornata della Champions League e vede bruscamente terminare la serie di 8 vittorie consecutive ottenute negli ultimi 30 giorni.

Una serata no. Una sconfitta decisamente più netta di quanto non dicano l’88-82 finale e le varie chance che i sassaresi hanno avuto per riaprire una gara nella quale hanno inseguito per oltre tre quarti. Il Filou, battuto 90-71 all’andata al PalaSerradimigni, ha fatto tutto meglio: dalle percentuali al tiro ai rimbalzi, sino alla gestione delle fasi cruciali della gara, con il gap finale nella valutazione di squadra (106-85) che racconta meglio l’andamento del match. Alla Dinamo non sono bastati i 30 punti di un Evans sempre più solido, perché dall’altra parte Ostenda ha avuto qualcosa come 7 triple (su 12 tentativi) da Djordjevic e Mwema, non esattamente due bombardieri.

Pile scariche. Dopo un lunghissimo filotto di partite, il Banco dalle rotazioni sempre cortissime ha avuto un passaggio a vuoto che non compromette minimamente il discorso qualificazione: in attesa delle altre gare del gruppo A, in programma oggi, con altre quattro giornate da disputare i ragazzi di Pozzecco sono ancora in testa. Quella di ieri è stata la sesta sconfitta stagionale, su 28 gare disputate.

6 minuti di vero Banco. La Dinamo migliore si vede tra il 3’ e il 7’ minuto del primo quarto. Dopo una partenza piuttosto lenta (8-2 per Ostenda dopo 2’30”), il timeout di Pozzecco dà la sveglia alla squadra, che risponde con un break di 6-18 spinto da Evans (14-20 a 2’33” dalla prima sirena). Il metro arbitrale di una terza indegna di una coppa europea intanto inizia a fare impazzire un po’ tutti: il primo a farne le spese è Djordjevic, che si becca il primo di una lunga serie di falli tecnici distribuiti un po’ a caso.

Come il burro. L’avvio delle rotazioni stavolta è un disastro: con l’ingresso di Gentile, McLean e Sorokas il quintetto sassarese affonda e arriva a fine periodo sul -3, 25-22. Ostenda, tra le squadre che fanno meno canestro della Champions, inizia a prendere fiducia e propongono un McIntosh diventa immarcabile: a metà periodo il suo bottino è già di 18 punti e i gialli di casa sono volati a +8 (33-25, poi 38-30). Con un Pierre stranamente confusionario, a tenere a galla il Banco sono Evans e Jerrells (38-35), ma Ostenda domina a rimbalzo e trova anche il modo di colpire in contropiede. Il match resta nervosissimo soprattutto a causa degli arbitri, Thompson ha già 4 falli ma e i belgi tirano un attimo il fiato: la Dinamo ringrazia, stringe i denti e nonostante i tanti errori dalla lunetta riesce ad arrivare a metà gara sul 46-42.

L’illusione e il crollo. Le urla di Poz negli spogliatoi scuotono il Banco, che si ripresenta in campo con l’intensità giusta mette la freccia (46-48) con le triple di Evans e Spissu. La risposta di Ostenda però è devastante, con 5 triple di fila mandate a bersaglio, 3 con uno scatenato Djordjevic. Evans e compagni in questa fase giocano meglio ma si trovano comunque a inseguire (58-55, 61-59, 64-61 alla terza sirena. Il vero Banco ribalterebbe questa partita in un battito di ciglia, invece Evans è l’unico sassarese che fa canestro con regolarità, mentre il Filou è più continuo. In più, Mwema continua a venire battezzato e a colpire. A 5’30” dalla fine Ostenda è a +6 (74-68), il solito Evans e una tripla di Vitali tengono in vita la Dinamo (79-76). Ci sarebbero altri 3’20” da giocare, ma i sassaresi non ne hanno più: Vitali viene sanzionato in maniera incredibile per flopping, dall’altra parte McIntosh infila la tripla dell’85-76, che chiude di fatto la contesa. La bagarre finale premia comunque i belgi, che vincono meritatamente e riportano il Banco sulla terra.

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