La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Dinamo

«Il Banco e l’azzurro, tra sogno e realtà»

di Andrea Sini
«Il Banco e l’azzurro, tra sogno e realtà»

Parla Marco Spissu dopo la prima chiamata nella Nazionale maggiore: «Piedi per terra e tanta voglia di lavorare»

30 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Il nome nella lista c’è, ma si tratta ancora della long list. Mi fa molto piacere esserci, ma è giusto che io tenga i piedi per terra». La prima spruzzata d’azzurro lo ha investito poche ore prima della partita di Champions League contro l’Hapoel Holon, e il giorno successivo Marco Spissu si è svegliato tranquillo e sereno, come sempre.

Un primo passo. Martedì il commissario tecnico Meo Sacchetti lo ha inserito nell’elenco dei 24 giocatori che sono tecnicamente “pre-convocati” per il raduno in programma a Napoli dal 17 febbraio, in vista del doppio impegno che vedrà la nazionale sfidare prima la Russia, il 20, poi in trasferta l’Estonia, il 23. Nei prossimi giorni il coach dell’Italia sfoltirà l’elenco, riducendo il numero di giocatori effettivamente convocati a 16.

Un tuffo nell’azzurro. «Ho scoperto di essere nella lista perché il mio ex compagno di squadra Andrea Picarelli mi ha mandato per primo un messaggio con un cuore azzurro – racconta il play della Dinamo –, poi sono andato a controllare l’elenco. No, non ho ricevuto nessuna telefonata, né da parte del ct né da parte dei dirigenti. E a dire la verità neppure coach Pozzecco mi ha detto nulla di particolare, al di là dei complimenti. Speravo in questa chiamata, sono davvero orgoglioso ma onestamente si è parlato persino troppo di questa cosa. Io in tutto questo tempo ho soltanto pensato a lavorare per il bene della Dinamo ed eventualmente a meritarmi questa chiamata, perché chiaramente le due cose vanno di pari passo. E così continuerò a fare».

Un cerchio che si chiude. L’ingresso di Marco Spissu nel giro della nazionale maggiore va in qualche modo a completare un percorso che lo ha visto protagonista con tutte le maglie azzurre dall’Under 15 all’Europeo Under 20. «Spero che per me si possa aprire un ciclo – dice il numero zero del Banco –, indossare la maglia azzurra è una cosa bellissima già nelle giovanili, non oso immaginare cosa possa essere con la nazionale maggiore. Però, ripeto, voglio stare assolutamente sereno e concentrato sulla Dinamo. Se la chiamata definitiva dovrà arrivare, arriverà».

Le certezze della Dinamo. Dopo il ko in volata contro la Dolomiti Energia Trento, la Dinamo ha ripreso la marcia battendo Holon al termine di un match estremamente spigoloso. «Ciò che ha fatto la differenza nella gara di martedì è stata la nostra tenuta mentale – spiega Spissu –. Il fatto di guardare immediatamente avanti, sia dopo le vittorie che dopo le sconfitte, è stato da sempre la nostra forza. È stata una gara combattuta, loro in fin dei conti dovevano vincere per inseguire la qualificazione e ce l’hanno messa tutta».

Verso Trieste. «Domenica sarà una sfida insidiosa – sottolinea il play biancoblù –, contro una squadra che ha appena aggiunto nel roster due giocatori esperti come Hickman e Cervi. Giocare a Trieste è sempre affascinante ma pericoloso perciò dovremo farci trovare pronti».

Il mito Kobe. «Ancora non riesco a credere a quello che è successo, è una cosa straziante per lui e per la famiglia. Kobe Bryant è stato un mito per noi sportivi, ma soprattutto un grande esempio di dedizione e voglia di superare gli ostacoli. È un vuoto impossibile da colmare – conclude Spissu –, ma per fortuna il suo esempio e le sue gesta sono immortali».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini

Video

25 Aprile, a Cagliari un corteo di 20mila persone sfila per le vie della città

Le nostre iniziative