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«Ma quali risse per strada, il Cagliari è sempre unito»

di Mario Frongia
«Ma quali risse per strada, il Cagliari è sempre unito»

Pavoletti e Cigarini provano a fare chiarezza dopo l’infortunio del bomber

13 febbraio 2020
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ASSEMINI. Luca Cigarini e Leonardo Pavoletti. In sala stampa ad Assemini. Felpa, maglia a collo alta, jeans e sneaker. Lo smartphone in mano. Sorrisi? Pochi. Ma neanche aria da funerale. Concentrati. E seccati. «Vogliamo chiarire la situazione, io e Pavo. Nella storia del dopo ristorante non c’è né Birsa né Nainggolan. Oliva, poi. Si dice che non ha giocato a Genova perché si è scontrato con Maran. No, aveva la febbre. Si sono dette tante cazzate» attacca Cigarini.

«Io e Ciga abbiamo un rapporto speciale, all’uscita dal ristorante ci spingiamo. Ci chiamano, mi giro, nella torsione il ginocchio cede. Ho letto di risse e scazzottate: bugie pericolose». Pausa. La ricostruzione di regista e bomber prosegue: «Devo pensare a quale chirurgo rivolgermi. Mi dispiace – rimarca Pavoletti – perché la squadra deve concentrarsi su una battaglia ed è stata distratta. Il comunicato freddo? È stato un fulmine a ciel sereno, quando sono caduto ho sentito leggermente male, poi ho scherzato. Il giorno dopo il ginocchio si è gonfiato e ho fatto i controlli. Nel primo non si vedeva nulla per il versamento. Poi, la sentenza definitiva: crociato rotto. Martedì ero in Austria dal professor Finck che mi ha operato. Devo decidere se riandare da lui, anche se penso di sì. Mi serve qualche giorno».

Sulla posizione del club il centravanti spiega: «Sì, ho sentito il presidente, è arrabbiato. Multe? Non dipende da me, ora mi concentro sull’intervento. Poi, ci siederemo a un tavolo».

Si ripassa da chiacchiericcio, audio, ricostruzioni. «Si sperava che tutto finisse. Non è successo e abbiamo fatto questa conferenza. La cena con la squadra l’ho organizzata io. Stavamo facendo bene, mancavo un mese al mio rientro, volevo – sottolinea Pavoloso – portare la mia allegria nel gruppo: questo fa capire che tra noi non ci sono fratture». Cigarini rilancia: «Le malelingue non giovano a nessuno, sono da quindici anni in A e girano da sempre. Il fatto di Oliva mi ha colpito molto, ma anche Nainggolan che avrebbe attaccato al muro qualcuno». Pavoletti ripassa dal via: «La cosa mi ha fatto male perché oltre all’operazione ho dovuto pensare anche a Birsa e alle bugie in giro».

Cigarini non molla: «Tante versioni ridicole. C’è chi vuole minare la serenità del nostro spogliatoio. Ma la nostra voglia di uscire dal momento poco positivo è tanta. In queste ultime gare si è visto. La sconfitta con la Lazio? Attaccarsi a quei minuti non ha senso, sono passati due mesi. Dobbiamo rialzarci, la forza del gruppo ci ha portato al quarto posto. Giocare o meno non cambia l’umore, dobbiamo tornare ad essere il Cagliari che ha stupito tutti».

Dal regista al bomber di Livorno: «Il mister? L’ho sentito, mi ha rassicurato. Adesso, devo scegliere dove operarmi, senza fretta, che non porta mai bene». Sui tifosi, il duo taglia corto: «Questa storia sarà benzina per motivarci ancora meglio».

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