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Cyclette e tapis roulant, il Cagliari sgobba a casa

Cyclette e tapis roulant, il Cagliari sgobba a casa

Sedute giornaliere di un’ora in videoconferenza per i rossoblù, per ora Asseminello resta chiuso

25 marzo 2020
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CAGLIARI. Lavoro sul posto, tapis roulant, cyclette e addominali. I giocatori del Cagliari sgobbano da casa. Gli occhi di Zenga e quelli dei suoi collaboratori (Tonelli e Allegra) diventano severi se i giocatori non fanno le cose per bene. Chi si occupa della preparazione della squadra ha stilato una tabella più articolata rispetto a quella dei giorni precedenti. L'idea è quella di portare il gruppo ad avere una condizione di forma accettabile per la fine del mese. Ai primi di aprile le porte del Centro sportivo di Assemini potrebbero essere riaperte, anche se è difficile fissare date, ma solo per i giocatori e staff tecnico, naturalmente.

In video conferenza Zenga ha potuto seguire tutto da Assemini dove è "rinchiuso" dall'8 di marzo dopo il test con l'Olbia alla "Sardegna Arena". La società ha messo a disposizione gli strumenti necessari per consentire di lavorare a distanza. Uno smart working in piena regola per chi deve mantenere il tono muscolare e soprattutto non deve mettere chili. Non è un caso che l'alimentazione venga controlla quotidianamente dallo staff medico del Cagliari guidato da Marco Scorcu.

I giocatori sono stati divisi in gruppi da quattro e lavorano in cinque turni diversi. Altri due turni sono dedicati uno ai portieri, l'altro agli infortunati. Tra questi ci sono Pavoletti e Faragò. Una situazione a cui nessuno era abituato, alla quale è necessario adeguarsi per rispettare i protocolli previsti dall'ultimo DPCM che vieta anche gli spostamenti da un comune all'altro. I calciatori abitano quasi tutti a Cagliari, andare tutti i giorni ad Assemini potrebbe diventare un problema, anche se per necessità lavorative si può. Scontato che se ci fosse l'ok agli allenamenti ad Assemini, andranno rispettate tutte le precauzioni per evitare possibili contagi. I calciatori arriveranno già in divisa da lavoro, non potranno utilizzare gli spogliatoi e dovranno fare il "sacrificio" di fare la doccia quando rientreranno nelle proprie abitazioni.

Da lunedì la squadra ha ripreso un po' di normalità. Sapere che tutti i giorni ci si deve allenare a una certa ora è un impegno che fa pensare a un progressivo ritorno alla normalità. Anche se a oggi è impossibile dire quanto questo succederà. (r.m.)

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