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Zenga: "Rispettiamo il Lecce ma vogliamo il massimo da qui alla fine del campionato"

Enrico Gaviano
Zenga: "Rispettiamo il Lecce ma vogliamo il massimo da qui alla fine del campionato"

Il tecnico sprona il Cagliari: "I 40 punti? Abbiamo ancora sette appuntamenti, vediamo cosa riusciamo a fare"

11 luglio 2020
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CAGLIARI. Walter Zenga carica il Cagliari alla vigilia del match interno con il Lecce (Sardegna Arena, ore 19.30). "Il Lecce lotta per non retrocedere, è una squadra viva. Guardate la partita che ha fatto con la Lazio, e anche le precedenti _ osserva _. Ha dato filo da torcere a tutti. E' una squadra da rispettare, con un bravo allenatore, Liverani. Da parte nostra serve una prestazione di livello per riuscire a prendere punti".

L'aver raggiunto i 40 punti, la quota che mette al riparo da problemi di classifica basa, insomma, non accontenta l'allenatore rossoblù. "Dobbiamo onorare gli impegni, la maglia . E poi, credetemi, le motivazioni sono tante. Ci sono sette partite da giocare e noi ci siamo messi in testa di fare il massimo possibile. Vediamo cosa riusciamo a fare". Del resto, questa con il Lecce sarà anche la partita numero 100 in panchina per Zenga, e lui ci tiene a celebrarla degnamente.

"Cento partite sono tanta roba _ dice _, anche se devo ammettere che sarebbero già state anche di più se fossi stato piu bravo a gestirmi, magari anche a essere più paziente. In totale, sommando anche le esperienze all'estero, sono quasi a 500. Comunque un bel bagaglio". Il Cagliari si ritrova con quasi tutti i titolari a disposizione, e dunque Zenga ha anche un ventaglio di scelte più ampio. Si parte dall'ormai stabili 3-5-2. Di formazione però, manco a parlarne.

"Se una squadra trova la sua dimensione e la sua compattezza _ sentenzia riferendosi anche alle difficoltà vissute nelle partite precedenti _, ci possono essere interpreti differenti ma la linea che si segue è sempre la stessa. Noi abbiamo possibilità di giocare con il doppio mediano o con il play basso. Con Cigarini abbiamo meno possibilità di variare, con quei tre (Rog e Nandez più Nainggolan) abbiamo più variazioni."

In attacco la coppia Joao Pedro-Simeone è il punto di partenza. "Joao? Finchè cammina gioca. Io ho una fiducia illimitata in lui. Chi lo critica, penso proprio che debba cambiare mestiere. Giovanni è stato molto sfortunato: prima quel fallo di mano con l'Atalanta, regola inventata da chi ama il calcio balilla con i giocatori senza braccia. Poi il fuorigioco millimetrico con il Bologna. Per me ha fatto sei gol in sei partite. Poi, non dimentichiamo che comunque ho vare soluzioni alternative in corso di partite: Pereiro, Ragatzu, Paloschi che si sta allenando con un impegno straordinario".

Da sottolineare, infine, il fatto che dietro il Cagliari ha ritrovato forza e compattezza. E' una delle squadre che, dalla ripresa post-Covid, subisce meno reti. "Pochi gol subiti? Chiaro che dobbiamo parlare di equilibrio di squadra. E proprio perché subiamo poco, mi sarebbe piaciuto vedere come sarebbe andata a finire se i gol annullati contro l'Atalanta e la Fiorentina fossero stati ritenuti validi...".

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