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Strootman già carico: "Cagliari squadra solida, che forza Marin e Joao Pedro"

Kevin Strootman in Italia ha già giocato alla Roma e al Genoa
Kevin Strootman in Italia ha già giocato alla Roma e al Genoa

L'olandese rivela: "Non volevo tornare a Marsiglia e il presidente Giulini mi ha convinto a venire qui. Voglio fare bene"

29 luglio 2021
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CAGLIARI. Kevin Strootman nuovo punto di riferimento del centrocampo del Cagliari: difficile immaginare una situazione del genere quando Roma appena tre anni fa mugugnava per il suo passaggio al Marsiglia. «Quando mi trovavo in vacanza ho parlato con il presidente Giulini - ha spiegato il centrocampista olandese in conferenza stampa - volevo ormai andare via da Marsiglia e lui mi ha convinto a vestire la maglia rossoblù. Nell'ultima parte della scorsa stagione ho giocato con il Genoa, trovandomi molto bene, ora voglio fare bene qui. Da subito il feeling con i compagni è stato ottimo».

I compagni, soprattutto quelli che in campo sono più vicini, lo hanno impressionato: «Già giocando contro il Cagliari la stagione passata avevo visto la grande qualità a disposizione della squadra. In ritiro mi ha impressionato Marin; importantissimo anche il ritorno di Rog che sta recuperando a pieno, ovviamente sono rimasto colpito da Joao Pedro, nonostante sapessi già che grande giocatore fosse. Abbiamo potenzialmente 25 titolari in rosa, dobbiamo farci trovare pronti quando il mister ci chiama in causa».

Situazione? «C'è ancora da lavorare soprattutto fisicamente - ha detto - abbiamo ancora qualche settimana di lavoro per arrivare pronti ai primi impegni ufficiali». Buoni propositi. «Sento sempre la responsabilità quando arrivo in una nuova squadra. Non mi piace perdere e vorrei trasmettere la mia mentalità a tutti i compagni. Sono convinto che una parte della qualità di una squadra sia data dalla mentalità, su questo spero di poter dare il mio contributo. Io poi sono uno che gioca bene se la squadra sta bene e credo che insieme agli altri giocatori d'esperienza sia nostro compito aiutare i più giovani, anche a livello umano oltre che tecnico».

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