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Boom d'iscrizioni nell'atletica sarda dopo un 2021 straordinario

Lorenzo Patta, campione olimpico nella 4x100 ai Giochi di Tokyo
Lorenzo Patta, campione olimpico nella 4x100 ai Giochi di Tokyo

I trionfi di Patta e Kaddari trascinano il movimento isolano: società e tesserati aumentano nonostante i tanti problemi

05 gennaio 2022
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SASSARI. L'atletica è sport di numeri, l’avversario non è il vicino di corsia o il compagno di pedana ma sono il tempo e lo spazio. Un avversario diretto però nel 2021 l’atletica sarda lo ha battuto: è il Covid, e lo ha fatto con i numeri. Oltre a quelli delle vittorie, degli ori olimpici di Patta e Tortu, della presenza a Tokyo di Agrusti, Kaddari e Polanco, ci sono il secondo posto ai mondiali junior di Luiu nell’alto e una splendida serie di trionfi a livello giovanile. Il successo più fulgido però è stato quello della crescita generale del movimento. In un solo anno – e che anno, in tempi di pandemia –, le società isolane sono salite da 112 a 116 e i tesserati sono aumentati di oltre 2000 unità.

Non può che essere felice, il presidente regionale della Federatletica, Sergio Lai: «Il 2021 non è stato poi così male – conferma –, magari lo si potesse replicare nel 2022... Tutta l’atletica azzurra è andata alla grande ma a me ha fatto particolarmente piacere vedere i nostri ai Giochi, dall’oro di Lorenzo Patta nella 4x100 a Dalia Kaddari e Wanderson Polanco. Poi Massimiliano Luiu vicecampione del mondo. E Jonatahm Maullu, i giovani che crescono. Il ‘21 lo ricorderemo a lungo, non solo per i risultati».

Sotto la spinta delle vittorie e l’esempio dei big, il movimento isolano cresce. «Sulla scia dell’entusiasmo – conferma Lai, 81 anni –, viviamo un boom anche in Sardegna. Da 112 a 116 società affiliate in un anno, dai circa 8.200 atleti tesserati nel 2020 ai 10.345 del 1° gennaio 2022, senza contare tecnici e giudici. Un boom, ripeto».

Nonostante il flop degli impianti. «Ancora soffriamo – prosegue il presidente della Fidal sarda, in carica da oltre 40 anni –. Patta, oro olimpico, a Oristano si allena in posti di ventura, la stessa Kaddari da Quartu viaggia due volte al giorno per Cagliari. Ci rattrista pensare che i nostri amministratori, molti dei quali sono saliti sul carro dei vincitori premiando e ripremiando i nostri campioni, nonostante le parole di compiacimento spese nel momento non facciano niente per risolvere questo problema, il problema principale del movimento sardo».

Che da anni non conosce più i grandi meeting. «Sì, sarebbe bello poter veicolare il nostro potenziale in occasioni internazionali. Ogni anno il Terra Sarda segnava l’inaugurazione di un nuovo impianto – dice ancora Lai –. Eravamo partitinell’86 dal Sant’Elia poi la bellissima edizione di Sassari, Sanluri, Oristano, Nuraminis, Olbia, Orroli, Arzana fino al 2014 allo Stadio dell’Atletica a Cagliari. Vero, i meeting sono scomparsi. Il Delogu a Nuoro, Sassari, il Cross di Alà terzo al mondo per importanza. Sono spariti per la mancanza di attenzione di chi amministra la Regione. Nell’ultimo Terra Sarda il comitato regionale ci ha rimesso 40.000 euro».

Ora un 2022 ricco di impegni e di promesse. «Mondiali, Europei, indoor... – conclude Lai –. Da Luiu ci aspettiamo tanto e stiamo spingendo perché possa crescere e trovare stabilità in un gruppo militare, anche allenandosi nell’isola come Patta e Kaddari. Vale anche per Maullu. E Luca Lai mi ha garantito che quest’anno sfonderà. E vogliamo crescere anche nel fondo e mezzofondo, nella strada. Eravamo la terra dei podisti e ora stentiamo, ma i giovani ci sono e sono seguiti da tecnici validi. Sarà un bel 2022 per l’atletica sarda, mi auguro che continui a regalarci emozioni come nel 2021».

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