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Angelo Binaghi: «Ora battiamo la Francia per confermarci grandi»

di Roberto Muretto
Angelo Binaghi: «Ora battiamo la Francia per confermarci grandi»

Il presidente della Federtennis alla vigilia della Billi Jean King Cup di Alghero:  «I nostri tesserati sono in aumento e anche in Sardegna i numeri sono positivi» 

12 aprile 2022
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ALGHERO. Da 21 anni è al timone della Federazione italiana tennis. Angelo Binaghi, ingegnere cagliaritano, è in partenza per Montecarlo. Seguirà il torneo che precede il match tra Italia e Francia femminile in programma venerdì e sabato sul veloce del Tc Alghero. Il presidente è una persona diretta, schietta, dice quello che pensa senza schermature, difendendo sempre le proprie idee in modo costruttivo. Un uomo che allo sport ha dedicato e sta dedicando ttuto se stesso. Lo conferma anche in questa chiacchierata, nella quale parla della prossima sfida delle azzurre, dello stato di salute del tennis in Italia e mette a tacere, in modo deciso, le voci che lo vorrebbero candidato alla successione di Malagò alla presidenza del Coni. Escludendo categoricamente che questo possa accadere.

Presidente, come e a chi è venuta l'idea di portare la Jean King Cup ad Alghero?

«Chi mi conosce sa che dico sempre la verità. La manifestazione doveva andare a Bari, perchè era risultata vincitrice dal bando di gara. Nel corso del sopralluogo fatto dal nostro direttore Palmieri sono emerse criticità riguardo le dimensioni del campo. Problema non risolvibile. Allora mi sono rivolto alla cara Sardegna che ha sempre organizzato alla grande tutti gli incontri di Fed Cup proposti. Ho chiamato il presidente del tennis club Fois, gli ho chiestola disponibilità ad organizzare questo evento. Non solo ha detto subito sì, ha fatto salti di gioia. Non avevo dubbi che sarebbe andata così».

Lei ha scelto Tathiana Garbin come capitano della nazionale femminile perchè ha fatto la gavetta?

«Fare la gavetta fa sempre bene perchè l'umiltà nello sport è fondamentale, aiuta a migliorarsi. L’ho fatta anch’io come dirigente sportivo. La nostra attuale dimensione mi impone di dare ampia delega ai consiglieri responsabili di settore, che hanno individuato nella Garbin la soluzione migliore».

Che sfida sarà quella della vigilia di Pasqua contro le Francesi?

«Molto difficile, equilibrata. Italia-Francia è una classica dello sport mondiale, da sempre c’è una grande rivalità. L’attesa e tanta».

Le vostre avversarie sono favorite?

«Sì, però le classifiche contano relativamente nei match a squadre. Gli almanacchi sono pieni di pronostici ribaltati. Naturalmente ci auguriamo che vada così anche in questa occasione».

Qual è lo stato di salute del tennis italiano?

«Vive il momento più alto della sua storia. Si è verificata una coincidenza di fattori positivi difficilmente replicabile. I risultati nel maschile ci hanno portato alla ribalta nei tornei del mondo. Il femminile ha ripreso quota. La gestione di manifestazioni importanti su scala mondiale fa muovere il livello del fatturato. La nostra federazione, dopo il calcio, ha il bilancio migliore. Usciamo dalla pandemia più forti, con 100 mila tesserati in più. E poi c'è il padel, diventato un fenomeno sociale. I campi stanno nascendo ovunque e il circuito è sempre più ricco di manifestazioni».

In Sardegna come va?

«L'anno scorso qui sono stati ospitati due tornei Atp, cosa impensabile fino a qualche anno fa. La cresciuta numerica c'è anche in questo territorio. La differenza rispetto al passato è che ci sono soluzioni tecniche di alto livello sia a Cagliari che nel resto nell'isola. Dopo decenni di disastro totale, abbiamo scuole, tecnici e programmi con prospettive. La strada tracciata è giusta».

Lei è presidente della Fit dal 2001, ha lo stesso entusiasmo di quando ha cominciato questa avventura?

«Se guardiamo l'indicatore di questi 21 anni c'è una crescita costante. Questo non ci dà il tempo di fermarci e ragionare, ci pone davanti a nuovi obiettivi dai quali veniamo travolti. Diciamo che il nostro cervello è sempre al lavoro. Noi le risorse economiche le investiamo pensando al futuro, a dare gambe al nostro sport che sta facendo passi da gigante».

Sussurri: c'è qualcosa di vero sulla sua prossima candidatura alla presidenza del Coni quando Giovanni Malagò lascerà?

«Su questo punto voglio essere chiaro: si tratta di voci che non hanno nessun fondamento. Non ho minimamente intenzione di farlo».

Oltre al tennis qual è lo sport che segue con più piacere?

«La mia passione è lo sci ma ho sempre meno tempo per praticarlo e un po’ mi dispiace. In televisione mi piace molto vedere il rugby, mi sto appassionando anche se non ho capito tutte le regole. È uno sport divertente che ti prende subito».

C'è un campione a livello mondiale che apprezza particolarmente?

«Rafael Nadal. Da dietro le quinte ho il privilegio di vedere tanti aspetti. Chi è presuntuoso, chi pretende cose che sono dovute e non facendo pesare il proprio nome e la notorietà. Nadal mai, lo spagnolo è un ragazzo tranquillo, umile, rispettoso e non chiede privilegi. Un esempio dentro e fuori dal campo. Un modello da seguire per i più giovani».

Torniamo a parlare della sfida con la Francia, che cosa può fare la differenza?

«La forma di Camila Giorgi. Su quella superficie ha i mezzi per battere chiunque al mondo. In questo momento non so se sia al top della condizione. Ma per battere la Francia servirà un grande exploit di un'altra delle nostre giocatrici».

La capitana Garbin ha detto che la spinta del pubblico potrebbe risultare decisiva, è d'accordo?

«Il pubblico non fa vincere o perdere. La penso così da sempre. Però ammetto che una squadra giovane come la nostra può essere trascinata dal tifo. Spero che la tribuna sia piena nei due giorni».

C'è una risposta sulla prevendita dei biglietti?

«C'è tanto interesse, questo lo stiamo percependo. I segnali sono positivi. D’altronde la Sardegna ha sempre risposto con entusiasmo quando abbiamo portato qui il tennis ad alto livello. I precedenti parlano in modo chiarissimo».

Nel tennis si fanno i pronostici?

«Dopo il calcio siamo lo sport dove si fanno più scommesse in assoluto».

Bene, allora il suo per Italia-Francia qual è?

«Non posso farlo, sono il tifoso numero uno della nostra nazionale e non solo per il ruolo che ricopro. Durante gli incontri devo mantenere l’aplomb ma soffro tantissimo e non posso esternare. Quindi, niente pronostici, mi limito a dire una sola cosa: forza Italia».

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