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La ricetta di Festa per il Cagliari: «Due punte e la forza del gruppo»

di Enrico Gaviano
La ricetta di Festa per il Cagliari: «Due punte e la forza del gruppo»

L’allenatore sardo dalla Grecia: «Con i tre punti risalire è un attimo»

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Cagliari Gianluca Festa è un grande conoscitore della serie B. Sardo di Monserrato la serie cadetta l’ha vinta due volte con la maglia del Cagliari, nel 1989 e nel 2004, due situazioni e due squadre diverse ma con un comune denominatore: lo spirito di gruppo.

Lo racconta oggi, allenatore del Lamia nella serie A greca, con un sogno nel cassetto: allenare in Inghilterra. Spinge il Cagliari e i tifosi, di cui è rimasto un idolo, a non abbattersi e a pensare con fiducia al futuro di questo campionato. «Intanto la prima cosa da dire – sottolinea l’ex difensore monserratino – è che la rosa del Cagliari è buonissima. Una ottima base su cui lavorare. Chiaro che i nomi non bastano».

Festa ci tiene subito a chiarirlo. «Sono lontano e non conosco diverse cose della B di quest’anno e neanche le dinamiche dello spogliatoio. Solo loro lo sanno. Ma quello che conta, insieme al valore tecnico della rosa, è il gruppo. Lavorare di comune intento con l’allenatore per l’obiettivo. Solo così si può pensare a provare a vincere il campionato».

Detto questo però, la classifica e i risultati dicono che il Cagliari attualmente non convince molto, e che i problemi sono diversi. «Partiamo dalla difesa – continua l’ex giocatore di Cagliari, Roma, Inter, Middlesbrough e Portsmouth – che deve fare i conti con il forfait di Goldaniga. Un buon elemento manca, per cui al di là dell’ingresso di Capradossi , si potrebbe pensare alla necessità di rinforzare il reparto»,

E l’attacco? «Segna poco – osserva Festa –, e credo che per le caratteristiche di Lapadula forse sarebbe meglio giocare con due punte. Lui e Pavoletti sono forti, e ci sono altri giocatori bravi da mettere lì davanti come Luvumbo e l’esperto Falco».

Allora sarebbe necessario un cambio di modulo dal 4-3-3 che è il punto di partenza di Liverani. «Si magari un centrocampo a rombo, con Mancosu al vertice e giocatori come Nandez e Rog, Viola e Makoumbou a comporre gli altri lati. Ma, ripeto, al di là degli schemi, i nomi sono ottimi, e dunque si può continuare a sperare per il futuro della stagione. Tocca a Liverani andare avanti, credere nel suo lavoro, e forgiare il gruppo».

La classifica in cui il Cagliari è attardato non preoccupa più di tanto Festa. «Partire nel gruppo di testa avrebbe dato entusiasmo alla piazza – avverte Festa – ma non sarebbe stato decisivo. Con i tre punti in palio basta un filotto di vittorie per risalire posizioni. C’è ancora tempo per tornare alla quota promozione».
 

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