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Dall’Argentina alla Sardegna, Valenti cecchino infallibile

di Marco Giordo
Dall’Argentina alla Sardegna, Valenti cecchino infallibile

Promozione, l’attaccante del Tempio segna un gol a partita

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Tempio È di un gol a partita (17 gol in 17 partite giocate) la media del bomber del Tempio Sergio Valenti. Il capocannoniere del girone C di Promozione è un 38enne argentino di La Plata con passaporto italiano visto che suo nonno era calabrese. Valenti è contento del suo rendimento. «Devo dire che sto giocando nella posizione che preferisco e la differenza si vede rispetto all’anno scorso, quando per la presenza di altri attaccanti ero costretto a fare la mezzala. Quest’anno da prima punta mi trovo decisamente meglio, così come in passato mi era successo all’Ilva e in altre squadre».

Valenti aveva segnato 9 reti l’anno scorso con il Tempio, due anni fa in Lombardia ha vinto il campionato sospeso dopo 11 partite per la pandemia nell’Alcione, tre stagioni fa invece nell’Ilva di Sandro Acciaro che salì in Eccellenza segnò 12 gol dopo 22 giornate, anche allora il torneo venne interrotto causa Covid. «Ho sempre segnato tanto nella mia carriera – ha continuato Valenti – oltre 150 gol nella serie C argentina ed una cinquantina tra serie A argentina, cilena, messicana e uruguayana. Poi tre anni fa visto che la situazione economica e sociale in Argentina era sempre più brutta, dopo che i ladri mi erano entrati in casa ho deciso di lasciare il calcio professionistico a casa mia e di venire a giocare tra i dilettanti in Italia, e devo dire che nel Tempio mi trovo come a casa mia».

Durante questo campionato Sergio Valenti ha segnato due gol molto belli, uno con una prodezza balistica da centrocampo a Luogosanto nell’ultimo match del girone di andata, e l’altro dieci giorni fa con una bella girata a Sennori. «Ma il più bello deve ancora arrivare – ha confessato ridendo –. Sono stati di sicuro due bei gol ma è stato importante quello di Luogosanto perché l’anno scorso lì avevamo perso ed era quella una partita che dovevamo a vincere, era un momento decisivo».

Vista la classifica che vede i galletti in testa a quota 53 punti davanti a Usinese e Stintino che seguono staccate di nove punti a 44, se domenica gli azzurri battessero con quattro gol di scarto lo Stintino e l’Usinese perdesse a Porto Torres, il Tempio avrebbe vinto matematicamente il campionato con quattro giornate di anticipo. «Noi pensiamo sempre a giocare una partita dopo l’altra, adesso prepariamoci per il match con lo Stintino e non sarà facile, poi domenica sera faremo i conti».

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