Siazzu bomber senza età «Mi diverto ancora tanto»
Seconda categoria. A 48 anni il bomber gallurese continua a segnare gol a grappoli: 20 in 11 partite
Olbia È capocannoniere nel girone F del campionato di Seconda categoria con all’attivo una valanga di reti: 20 in undici partite giocate. Il bomber è il trascinatore della Don Cesare Delogu, formazione olbiese capolista del campionato. Gianluca Siazzu, 48 anni, continua a giocare e segnare come un ragazzino: nonostante l’età, corre più degli avversari e cosa più importante timbra sempre il cartellino dei gol. Finora ha segnato ben tre triplette, due delle quali nelle ultime due giornate contro Tavolara e Lodine. Un’autentica macchina da guerra su cui l’allenatore Valentino Trofa ha puntato per tentare di vincere questo campionato.
«È un professionista dentro e fuori dal terreno di gioco - queste le parole del timoniere della squadra - sempre tra i primi ad arrivare agli allenamenti e alle partite e durante. Basta guardare il riscaldamento lo vedi già concentrato sulla gara».
Gianluca continua a fare quello che sin da ragazzino ha sempre fatto sui campi di calcio: gol a volontà. Qual è il segreto della sua longevità e come fa alla soglia dei cinquant’anni ed essere determinante? «Con la passione che ho sempre avuto – questa la risposta di Siazzu – e la voglia di scendere in campo per ogni allenamento e ogni partita. Senza la passione e la voglia ancora di mettermi in gioco avrei detto basta. Invece sto bene e continuo ogni anno a fare nuove esperienza che mi coinvolgono».
Quest’anno è tornato a giocare in Seconda categoria, lo aveva fatto nella tua carriera una sola volta quando ha indossato la maglia del Torpè, segnando 54 reti. Si vuole ripetere con la Don Cesare Delogu? «È un bell’ambiente, siamo una squadra solida costruita dal mister per vincere il campionato. Ci stiamo provando, ci crediamo e dopo undici giornate siamo in testa alla classifica con 31 punti, con cinque punti di vantaggio sulla seconda. Diciamo che il cammino è ancora lungo ma siamo sulla buona strada».
Due settimane fa ha incontrato il Tavolara, una delle tappe importanti della sua carriera. «Sicuramente ma era un’altra società quella. Quando ci giocavo io era la seconda squadra di Olbia. Poi è andata incontro al fallimento, sparita dal panorama calcistico sardo. Adesso è rinata grazie a un gruppo di giovani che vogliono riportare in alto il nome di questa gloriosa società, che ha scritto pagine importanti in passato».
A proposito di società gloriose, nella sua trentennale esperienza calcistica dalla serie C alla Seconda categoria, ha vestito le maglie delle società più importanti della Sardegna a eccezione di Torres e Tempio, non c’è stato nessun contatto con queste due squadre o è lei ad aver rifiutato? «C’è stato un interessamento del Tempio nei miei confronti, ma il mio cuore è e rimarrà sempre bianco nel segno dell’Olbia calcio perciò non se ne fece niente. Con la Torres nessun tipo di trattativa in passato».
Il calcio di oggi rispetto a quello di ieri? «Sono cambiate tante cose. Il livello era sicuramente più alto mi riferisco strettamente al piano tecnico. Oggi si arriva più facilmente di allora a giocare nelle categorie superiori con la storia degli under. Ma mi godi anche questo calcio. Mi piace».