Sassari, truffa del bonus facciate da 6 milioni di euro: 53 imputati a processo
L’udienza si è aperta con la costituzione di parte civile di due delle persone offese
Sassari Si è aperto oggi, 10 ottobre, in tribunale a Sassari, davanti al Gup Gian Paolo Piana e al pubblico ministero Lara Senatore, il processo per la vicenda del bonus facciate con 53 imputati. L’udienza si è aperta con la costituzione di parte civile di due delle persone offese. Il processo è stato rinviato al 24 gennaio per la scelta dei riti.
Costi lievitati per consentire la crescita del credito d’imposta attraverso dati fittizi, in alcuni casi gonfiati a tal punto da permettere di assorbire anche la quota del 10 per cento a carico del committente che in quel modo non pagava alcuna cifra per l’esecuzione dei lavori. E ancora dichiarazioni relative a opere mai eseguite. Un uso illegale, per gli inquirenti, del meccanismo dello “sconto in fattura” che avrebbe consentito di accumulare – attraverso società riconducibili agli imputati – più di cinque milioni di euro di crediti di imposta indebiti.
Accuse che la Procura ritiene fondate e supportate da elementi di prova. Per questo la pm Lara Senatore – al termine di una scrupolosa indagine eseguita dalla guardia di finanza del comando provinciale di Sassari – aveva chiesto il rinvio a giudizio di 53 imputati per “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” (reato previsto dall’articolo 316 ter del codice penale).
In sostanza, attraverso il bonus facciate al 90 per cento, avrebbero raccolto crediti, tra il 2021 e il 2022, per 5 milioni e 593mila euro, (sequestrati a luglio del 2023 dalle fiamme gialle) senza mai eseguire i lavori o realizzandoli per una cifra sovrastimata rispetto a quella riportata negli attestati.