La Nuova Sardegna

Sassari La Dinamo non riesce a invertire la rotta. Al PalaSerradimigni arriva la quinta sconfitta consecutiva dall’inizio del campionato, questa volta contro l’APU Udine. Un ko pesante, che lascia la squadra ultima in classifica e fa esplodere la delusione del pubblico, salutata dai fischi a fine gara.

A prendersi la responsabilità della prestazione è stato direttamente l’allenatore, Massimo Bulleri, apparso visibilmente amareggiato in conferenza stampa. «A malincuore devo dire che il commento è facile: possiamo solo chiedere scusa per questa prestazione di basso profilo, in primis umano e poi tecnico – ha detto –. Mi sento responsabile perché ciò che la squadra mostra in campo è il frutto del lavoro settimanale. Sono dispiaciuto per la società e per i tifosi. Nel secondo quarto abbiamo giocato meglio, ma per il resto siamo stati insufficienti in attacco e in difesa dal primo all’ultimo minuto».

Sul futuro, il coach invita alla riflessione e alla reazione: «Bisogna guardarsi allo specchio e prendersi le proprie responsabilità, almeno sul piano emotivo. Queste sconfitte sono un campanello d’allarme, ma la stagione è lunga: mancano 25 partite e tutto può ancora succedere».

Accanto a lui, il vice capitano Luca Vincini non nasconde la frustrazione del gruppo. «Perdere così in casa non è bello, e cinque sconfitte di fila non fanno bene al morale. Per fortuna c’è subito la Coppa e l’infrasettimanale per provare a reagire. Oggi è stata una partita no, a parte il secondo quarto è stata una sfida a senso unico. In spogliatoio eravamo delusi prima di tutto con noi stessi. Capisco i fischi dei tifosi, spero possano servirci da stimolo».

Ora la Dinamo è chiamata a una prova d’orgoglio.