La Nuova Sardegna

VENEZIA. La Discesa dei Candelieri al Festival di Venezia. Ieri all’edizione 75 della Mostra internazionale d’arte cinematografica il docufilm di Francesco De Melis dal titolo “Un patrimonio sulle spalle”, prodotto dall’Istituto centrale per la demoetnoantropologia del Mibac. Il film, presentato in anteprima a Sassari lo scorso febbraio, è dedicato alle quattro feste che fanno parte della “Rete delle Grandi macchine a spalla”, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, decretate dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. Nel corso della serata, condotta da Patrizia Giancotti, sono intervenuti, oltre al regista ed etnomusicologo Francesco De Melis, il sindaco di Sassari Nicola Sanna, in rappresentanza delle quattro comunità festanti, e Patrizia Nardi, responsabile tecnico-scientifico e focal point della Rete delle Grandi Macchine a Spalla. «È stata una grande emozione per me presentare la nostra festa – ha detto il sindaco Sanna. Trovarsi davanti a una platea internazionale, riunita all'Italian Pavilion, è motivo di soddisfazione per l'intera Rete e per Sassari un’occasione prestigiosa di promuovere la Faradda, di farne sentire i suoni, di far vedere la danza e di comunicare il sentimento più profondo di partecipazione dell'intera cittadinanza».

Girato “dall’interno” nel corso delle quattro feste, non a caso con la tecnica “della macchina a spalla” il film di De Melis è un incessante contrappunto di immagini e suoni prelevati fisicamente dal cuore delle feste nel corso di numerose campagne di ricerca etnografica sul campo. Il complesso missaggio del video mira a far vivere un’esperienza di percezione contemporanea relativa a tutte le sonorità delle feste, come se si trattasse di un'unica cerimonia, scandita da un'unica partitura.