La Nuova Sardegna

"L'agnello" , Nora Stassi e il tatuaggio che il regista non voleva: "Ma quella sono io"

Fabio Canessa
Nora Stassi nel film "L'agnello" di Mario Piredda
Nora Stassi nel film "L'agnello" di Mario Piredda

Parla la protagonista del film di Mario Piredda su una drammatica vicenda familiare ambientata a Quirra. L'attrice di Pula scoperta dalla responsabile del casting in un bar di Cagliari

10 aprile 2020
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SASSARI. Cercata in lungo e in largo per tutta la Sardegna, trovata per caso in un bar dalla responsabile del casting Stella La Boccetta. Il racconto di come Nora Stassi è diventata la protagonista del film “L’agnello” sembra a sua volta un film.

«Ero in un bar a Cagliari con degli amici e ho notato che una ragazza da un altro tavolo continuava a guardarmi e non capivo cosa volesse. Dopo un po’ si è avvicinata e mi ha detto: Ti sto osservando tutta la sera, verresti a fare un provino per un film? Non le ho detto manco di sì, l’ho abbracciata direttamente. Faccio teatro sin da piccola, ma sempre con piccole compagnie e non avevo mai pensato di presentarmi a un casting per un film. Sentire una proposta del genere senza che fossi andata io a cercarla è stata come una magia».

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Il lungometraggio di Mario Piredda sarebbe dovuto essere in sala, ma l’uscita prevista proprio in questo periodo è andata a scontrarsi con l’emergenza Coronovirus. Dopo i primissimi giorni di programmazione con restrizioni sul numero dei posti è arrivata la sospensione con i cinema chiusi per decreto in tutta Italia.

L’appuntamento, però, è solo rimandato. Ci saranno nuove possibilità di vedere su grande schermo Nora Stassi che per la sua interpretazione aveva già colpito tutti alla Festa del cinema di Roma, dove “L’agnello” ha avuto in autunno l’anteprima nella sezione Alice nella Città. Il regista originario di Badesi aveva deciso da subito di puntare su un volto nuovo e sapeva che trovare la ragazza giusta per il suo film sarebbe stato fondamentale quanto non facile. Ha dedicato quindi molto tempo alla sua ricerca, fino a quando dopo mesi di casting il destino (e l’intuizione della sua casting director Stella La Boccetta) non gli ha presentato davanti questa giovane di Pula. Nora, sarebbe diventata lei l’Anita del film delineata da Piredda nella sceneggiatura. Anche se il primo incontro tra i due non è stato privo di tensioni.

«Sono arrivata al provino dopo che mi ero fatta appena un tatuaggio sul volto. Era passato un mese dal primissimo video che avevo fatto solo con Stella e non conoscendo le tempistiche di questo mondo e non avendoli più sentiti per settimane, al film ormai non ci pensavo più. Quando mi ha vista con il tatuaggio ci è rimasto male. Io gli ho detto “Se mi vuoi sono così, altrimenti arrangiati”. Dopo mi sono trovata benissimo con lui».

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Nel film Nora interpreta la diciassettenne Anita (in realtà lei ha 21 anni) che già orfana di madre, si ritrova con il padre malato di leucemia e bisognoso di un trapianto. Come donatori i parenti hanno più probabilità di essere compatibili, ma non lo sono né lei né il nonno. Anita cerca quindi di convincere a fare le analisi lo zio che però da tempo non parla con il fratello, suo padre, a causa di un feroce litigio che i due non sembrano intenzionati a dimenticare.

«Quando ho letto la sceneggiatura ho iniziato a capire che c’era molto di me nel personaggio e che quindi non avrei fatto molto fatica a immedesimarmi in lei. L’aspetto caratteriale di Anita mi appartiene molto: il fatto di essere determinata, ma allo stesso tempo fragile. A fine lavorazione ogni giorno facevo fatica uscire dal personaggio anche perché vive emozioni forti, a cominciare dalla malattia del padre». Ruolo che nel film ricopre Luciano Curreli: «Con lui si è creato quel feeling che Mario voleva. Il rapporto tra Nora e Luciano l’abbiamo portato in Anita e Jacopo. Siamo entrati in sintonia e riusciti a lavorare bene da subito. Ancora oggi, a un anno dalle riprese, manteniamo un bel rapporto come fossimo davvero padre e figlia».

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