La Nuova Sardegna

Cartoline, regalo ai lettori dalla Nuova

di Monica De Murtas
Cartoline, regalo ai lettori dalla Nuova

Da domani in edicola insieme al giornale le postal card con le immagini dell’isola

11 maggio 2021
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Sono state ambasciatrici di viaggi avventurosi, vacanze estive e bollettini dal fronte. Le cartoline illustrate: strumento ideale per inviare frasi d’amore o semplici “saluti da...” hanno più di 150 anni di storia eppure anche nell’era dei social sono ancora amatissime. Migliaia di collezionisti in tutto il mondo si contengono le copie più preziose e crescono i siti che raccontano l’epopea delle cartoline e descrivono le emozioni (forse difficili da comprendere per le generazioni “digitali”) che si provavano trovando nella cassetta delle poste quel cartoncino sgualcito, che aveva viaggiato in lungo e in largo, per arrivare fino a te.

Al fascino senza tempo delle cartoline è dedicata la nuova iniziativa della Nuova, “Collezione Sardegna” in edicola da domani. Insieme al quotidiano sarà proposta, in omaggio per dieci settimane, una cartolina. Si potrà scegliere fra due differenti soggetti per una produzione complessiva di venti cartoline incentrata su tre temi: paesaggi, tradizioni e borghi della Sardegna. A realizzare gli scatti cinque fotografi professionisti di “Sardegna Immaginare”: Gabriele Doppiu, Ivan Sgualdini, Mauro Mendula, Mauro Sanna e Marcello Chiodino.

La figura del fotografo diventa centrale nella realizzazione delle cartoline illustrate alla fine dell’800. La Correspondenz-Karte: la prima cartolina spedita in Austria il 1° ottobre del 1869 era un semplice cartoncino colorato e pre affrancato emesso dalle poste dell’Impero Austro-Ungarico. Il colore fu introdotto solo più tardi grazie al litografo svizzero Hans Jakob Schmid che inventò il procedimento fotocromatico premiato con la medaglia d’oro all’Esposizione universale di Parigi del 1900. In quello stesso periodo si diffusero soprattutto in Germania le cosidette " gruss aus " in tedesco "saluti da". Le antenate delle post card erano realizzate con "collage" litografici e rappresentavano luoghi storici o turistici, personaggi in costume locale e scene di vita quotidiana.

Particolarmente usate nella corrispondenza vacanziera le cartoline presero piede in un periodo in cui lo sviluppo del turismo era favorito dal progresso dei mezzi e delle vie di comunicazione. Le "gruss aus" si diffusero anche in Italia: il boom internazionale era ormai esploso ed era legato strettamente all’ascesa della borghesia. Si perché le classi alte snobbarono la cartolina ritenendo fosse impensabile inviare un messaggio privato senza una busta sigillata, rendendolo in questo modo visibile a tutti.

Le classi più povere invece la ignorarono, troppo costosa e senza utilità per chi non sapeva leggere né scrivere. Sarà la classe media e medio-alta a rendere la cartolina un’autentico "must" dell’epoca, apprezzandone i tanti vantaggi tra cui: costi contenuti e messaggi brevi e quindi più facili da scrivere. Ad ogni invio, inoltre, il mittente dimostrava di avere buone risorse economiche e di poter viaggiare e il destinatario ostentava le sue numerose e facoltose amicizie. La cartolina era diventata un nuovo status symbol. Nel 1913 in Svizzera furono vendute circa 112 milioni di cartoline che poi nelle due guerre mondiali diventarono anche uno strumento prezioso di comunicazione fra soldati e famiglie.

Il processo di elaborazione di cartoline illustrate era all’epoca particolarmente laborioso. Una volta eseguita la fotografia in bianco e nero bisognava ritoccarla e colorarla manualmente. Il negativo veniva poi mandato allo stampatore per ottenere, con processi fotomeccanici, la matrice con immagine positiva da cui si sarebbero ricavate velocemente un gran numero di copie. In Italia in quegli stessi anni le prime cartoline illustrate, autorizzate dal governo, furono prodotte dall’editore Danesi di Roma e raffiguravano monumenti o scorci panoramici delle più importanti città d’Italia.

Anche in Sardegna le prime cartoline apparvero a fine ottocento tra le collezioni più ricche quella di Pio Colombini costituita da oltre 1800 cartoline illustrate raccolte nell’arco di quattordici anni. Le cartoline stampate nel formato standard dell’epoca (cm14x9) propongono immagini della Sardegna degli ultimi anni del ’800 e dei primi del ’900. Da nord a sud sono rappresentate le principali città sarde ma anche i piccoli paesi attraverso riprese panoramiche o particolari di piazze, monumenti, edifici e angoli caratteristici. Sono documentati gli abiti tradizionali di vari paesi e i mezzi di trasporto dell’epoca: piroscafi e treni a vapore, qualche rarissima automobile, i carri e nelle città le carrozze. Oggi sono tanti gli estimatori delle antiche cartoline illustrate della Sardegna che pubblicano sui social copie digitali di immagini preziose realizzate dai fotografi dell’epoca mostrando paesaggi e luoghi di un’isola ormai trasformata dal tempo.

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