La Nuova Sardegna

Il successo

La Puddu di Oristano scala l’Olimpo della birra e si porta a casa la medaglia d’oro

di Enrico Carta
La Puddu di Oristano scala l’Olimpo della birra e si porta a casa la medaglia d’oro

A Monaco di Baviera ha stupito tutti e conquistato i palati dei giudici che l’hanno premiata all’European Beer Star, il più prestigioso concorso del Continente

04 ottobre 2022
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Se fosse un campionato europeo di qualsiasi sport, si può dire che si è concluso in trionfo e che la coppa è stata portata a casa. In questo caso il premio è una meno ingombrante ma altrettanto straordinaria medaglia del metallo più prestigioso. Insomma, è un oro. Nella sfida per scalare l’Olimpo del buon gusto è giunta per prima in vetta l’oristanese Birra Puddu che, alcuni giorni fa, a Monaco di Baviera ha stupito tutti e conquistato i palati dei giudici che l’hanno premiata all’European Beer Star, il più prestigioso concorso del Continente se si parla di birra.

È la prima volta che un birrificio sardo conquista un premio del genere, ancor più di prestigio se si pensa che quello oristanese ha riaperto i battenti solo nel 2021 ripescando lo storico marchio che, negli anni ’60 del secolo scorso, faceva concorrenza persino alla Ichnusa. Quella storia imprenditoriale finì qualche anno più tardi, questa è appena cominciata e, oltre all’etichetta con la Torre di Mariano sulle bottiglie, porta il nome di tre amici: il 39enne Mauro Fanari, il 34enne Fabio Porcu e la chioccia del gruppo, il 46enne Giuseppe Carrus.

Ripresa la produzione con tre tipologie di birra artigianale, la Puddu ha iniziato a farsi largo nel mercato isolano senza disdegnare qualche puntatina fuori Sardegna. Per farsi conoscere e guadagnare in prestigio serviva però qualcosa di importante. Così si è pensato all’European Beer Star dove presentare la specialità della casa ovvero una birra porter – quella che i profani, sempre pronti a gustarla, chiamano semplicemente birra scura –. «È un prodotto in stile inglese che riprende la ricetta di antiche birre prodotte a Londra nel 1800 – spiega Mauro Fanari –. Ci serviamo di un malto brown tostato, che è un ingrediente tipico delle birre di quell’epoca e da cui deriva il colore scuro».

Servono luppoli speciali e li si va a prendere proprio in Inghilterra, per la precisione nell’East Kent Golding. Da lì sono arrivati in Sardegna, nello stabilimento di via Giovanni XXIII lungo la strada che unisce Oristano e Santa Giusta, per poi prendere la direzione di Monaco di Baviera, dove i giudici assaggiano le birre senza però conoscere la loro provenienza. Ne tastano il gusto, poi danno il punteggio e, manco a dirlo, al primo colpo la Birra Puddu si è guadagnata l’oro che merita un brindisi e le frasi di gioia di chi ha vinto la scommessa. «Siamo estremamente orgogliosi di un risultato del genere ottenuto a un solo anno dall’uscita sul mercato delle nostre birre. La porter rappresenta molto da vicino il nostro spirito, io personalmente apprezzo tantissimo il gusto delle vecchie birre inglesi», dice Mauro Fanari che poi annuncia novità: «In primavera, oltre alle prime tre birre che abbiamo caratterizzato inizialmente la nostra produzione, abbiamo proposto la nuova etichetta della Saisone. Per l’autunno abbiamo pronta la Bitter e la prossima estate ci prepariamo a festeggiare i sessant’anni del marchio Birra Puddu». Manca ancora parecchio, ma intanto si può brindare al premio già sabato: nei locali del birrificio sarà un pomeriggio di luppolo e festa.

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