La Nuova Sardegna

In cucina

Lo chef del Cagliari: calcio e solidarietà

di Enrico Gaviano
Lo chef del Cagliari: calcio e solidarietà

William Pitzalis re dei fornelli ad Asseminello ha fondato una scuola per i giovani di Sant’Elia

28 aprile 2023
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Cucina, solidarietà e sport. Sono i tre amori di William Pitzalis, 48 anni, chef del Cagliari Calcio... e non solo. Un professionista affermato, nato nel quartiere di Sant’Elia e che non ha dimenticato le sue origini umili. «Sono stato molto fortunato – ripete –, perché faccio il lavoro che mi piace e con il Cagliari, di cui sono tifosissimo. Non posso chiedere di più».

Proprio per questo è scattata la scintilla. «Volevo fare qualcosa per i ragazzi del mio quartiere – sottolinea – e così ho messo su il progetto di una scuola di cucina in cui insegnare il mestiere ad alcuni giovani di Sant’Elia».

Ed ecco l’Accademia del buon gusto, partita due anni fa, con sede al Lazzaretto. «Non una semplice scuola di cucina – si legge nel sito internet della scuola –, ma una casa per tanti giovani che abbiano la passione per i fornelli». «A dare una spinta importante alla realizzazione del progetto – aggiunge lui – è stata certamente la Fondazione Giulini».

Non è stata però secondaria la partecipazione al programma tv Cuochi d’Italia, con Alessandro Borghese. «Ho perso solo in finale contro il rappresentante del Veneto. Ma lì ho potuto parlare della mia idea per aiutare i giovani a trovare una strada nella vita lavorando in cucina. E’ stata una bella pubblicità», Poi, dopo quel programma, William è diventato quasi un habitué in tv. «Sono stato a Linea Verde, a Sky con Adriana Volpe, a Videolina». Ma il principio di questa storia è il Cagliari, diventando la guida della cucina nel Centro sportivo di Asseminello. «La mia avventura da chef rossoblù è iniziata con l’arrivo nella proprietà di Tommaso Giulini. E’ stato come toccare il cielo con un dito. E ora certo mi piacerebbe continuare qui, magari sino alla pensione. Ma chiaramente, tutto è legato a chi è presidente della società».


Cucinare per dei calciatori è difficile? «In Italia, soprattutto nell’isola, siamo molto fortunati. Le materie prime sono eccezionali e poi la cucina mediterranea piace. Al Cagliari sono arrivati atleti dalle provenienze più disparate ma le nostre pietanze mettono d’accordo tutti».

Ma come è la cucina di William Pitzalis? « Mi piace una cucina semplice. Piatti con 3-4 ingredienti al massimo. Non troppo elaborati, magari poveri, ma che conservino un gusto speciale».

Con il Cagliari ha potuto anche portare in giro per l’Italia prodotti e sapori dell’isola. Spesso in trasferta, infatti, viene organizzato uno show cooking dove Pitzalis prepara una pietanza sarda. Come è successo la settimana scorsa a Parma all’hotel de la Ville. «Ho preparato la fregula, prodotta dalla Casa del grano, con carciofo spinoso sulcitano, e cozze Niedditas, tutto mantecato in una forma di pecorino. Il piatto l’abbiamo chiamato “Un abbraccio dalla Sardegna”. Chi è venuto ha potuto assaggiare anche altre prelibatezze come formaggi, salumi, bottarga, pane carasau, mirto. Una vetrina dell’enogastronomia sarda».

Stando fianco a fianco con i protagonisti del Cagliari si vivono certamente tante emozioni. «La più grande – racconta William – è stata ritrovare Claudio Ranieri. Andavo a vedere il mister da bambino, marinando la scuola, agli allenamenti al Poetto. Qualche volta ci riportava lui stesso, a me e ai miei amici, in auto sino alla fermata dell’auto bus. Ora averlo così vicino e preparargli i pasti è davvero una cosa straordinaria».

William Pitzalis è un vulcano di idee e progetti. Fa parte della squadra Atleti chef, nel carcere minorile di Quartucciu ha organizzato pranzi e partite, prepara all’Accademia la pasta fresca per la Caritas.. Con gli altri chef delle squadre di calcio di serie A e B organizza cene di beneficenza. Ma il suo amore più grande è quello dell’Accademia del buon gusto. Al suo fianco, a sostenerlo, ci sono tantissimi chef. Questo è un elenco solo parziale: Luigi Pomata, Maria Carta, Carmela Mereu, Antonello Putzu, Giuseppe Falanga, Nicola Paulis, Michele Cuscusa, Tony Porseo, Marcello Sanna. «Se dovessi lasciare il Cagliari non aprirei un ristorante – confida – , mi dedicherei alla cucina sociale. Le soddisfazioni sono immense, come quella di inserire dei ragazzi i della scuola al lavoro. Ad esempio Alessandro ha iniziato a lavorare nel Cagliari, Sonia nel carcere minorile di Quartucciu».

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