Gigi Datome diventa un fumetto che insegna sport e condivisione
In uscita in questi giorni il libro scritto per il Battello a vapore. I disegni sono firmati da un altro sardo, Danilo Loizedda
Il gigante con la barba tira, segna e insegna. I due ragazzini solitari, esclusi dal campetto dai “fighetti” della scuola studiano, guardano, imparano. E alla fine vincono.
Gigi Datome, gigante in carne, ossa e barba, si trasforma in fumetto e diventa protagonista di un libro per ragazzi e ragazze. È in uscita in questi giorni per il Battello a vapore “Il gigante del campetto” (edizioni Piemme, 96 pagine, 14,90 euro), scritto con Marco Magnone. Sardo il protagonista, Datome appunto, sardo anche l’autore delle illustrazioni, il disegnatore cagliaritano Danilo Loizedda.
Un fumetto per parlare di amicizia, di amore per lo sport, in particolare per il basket, e di come questo aiuti a superare le proprie insicurezze, i propri limiti, fisici e mentali, e contribuisca ad avere fiducia in sé stessi e negli altri.
«In questo libro si parla di tante cose – dice l’ala olbiese dell’Olimpia Milano, per anni capitano della nazionale azzurra –. Di inclusione, perché lo sport e in particolare la pallacanestro sono per tutti. Di empatia, condivisione, giocare insieme, lavorare per migliorare. Quando mi hanno contattato per propormi questo progetto ho accettato con grande entusiasmo, da appassionato lettore e anche da ex ragazzino del campetto. È una bella occasione per continuare in qualche modo a veicolare certi messaggi nei quali credo, a partire dalla passione per la lettura. Una bella opportunità per fare qualcosa di carino, in maniera organica con quelle che sono le mie passioni».
La storia è semplice ma non banale, di certo molto coinvolgente. «Cesare e Gianna sono due amici che si vedono a scuola – racconta ancora Datome –, lui un po’ cicciottello, le va dietro ma lei ancora non lo sa. A scuola c’è stato qualche problema, Cesare è stato punito per avere reagito a qualcuno che lo sfotteva per il suo fisico. Decidono di andare al campetto a giocare a basket, ma qui vengono “rimbalzati” perché in campo ci soni i fighetti della scuola. E poi lui è cicciottello e lei è una ragazza: insomma non li vogliono proprio».
A quel punto succede qualcosa di particolare. I due giovani decidono di andare al campetto all’alba, in modo da trovare il campo libero. «Là trovano un gigante con la barba che tira da solo e fa sempre canestro, che poi sarei io – racconta Gigi –. I ragazzi vengono folgorati da questo personaggio misterioso, che alla fine li invita a giocare con lui e insegna loro a giocare, spiegando che non è giusto che vengano esclusi dallo sport di aggregazione per eccellenza. Sotto la propria ala insegna loro a giocare, ma li porta anche in libreria e insegna a pensare uno con la testa dell’altra: ad esempio per capire che libro potrebbe piacere all’altro».
Il lieto fine è dietro l’angolo: dopo tanto allenamento Gianna e Cesare si iscrivono al torneo più importante della città e in finale battono la squadra che inizialmente li aveva esclusi dal campetto. «Il target è dai 10 anni in su ma secondo me è un tipo di lettura indicata anche per ragazzi e ragazze un po’ più piccoli». Parola dell’uomo misterioso con la barba. Pardon, di Gigi Datome.