La Nuova Sardegna

Il personaggio

Alfredo Moreno: «Ho respirato il cinema da sempre, ora il mio film ha vinto a New York»

di Luca Fiori
Alfredo Moreno: «Ho respirato il cinema da sempre, ora il mio film ha vinto a New York»

Il regista sassarese ha trionfato nella sezione corti stranieri

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Sassari Suo padre è stato per una vita il direttore dei cinema di Sassari gestiti dalla famiglia Guarino, sua madre stava al botteghino e lui gironzolava tra le poltroncine e sala di proiezione. Cresciuto a pane e cinema sin da bambino, Alfredo Moreno, sassarese di 50 anni, non aveva altra scelta se non quella della macchina da presa. Appena rientrato dagli Stati Uniti, dove il suo film “Life” - girato interamente a Sassari - ha conquistato il premio per il miglior film straniero al New York Film and Cinematography Awards 2025, il regista sassarese racconta, durante una passeggiata da viale Trieste a piazza Tola, come è iniziata la sua passione per il cinema.

«È sempre stato la mia vita – spiega il resta – il cinema è l’unica cosa che sono fare e che amo fare». Da sempre appassionato di film horror, nel 2004 Moreno ha anche aperto una sua sala cinematografica a Ossi, il Casablanca che è ancora attiva. «Poi ho studiato le tecniche della regia – spiega attraversando via Mercato – che oggi insegno a Roma, a Milano, ma anche qui in Sardegna». Il premio ritirato a New York qualche giorno fa è un riconoscimento prestigioso per un’opera intensa e cruda, girata in gran parte in città, tra angoli nascosti e dimenticati della città. «Non sono riuscito a dormire per l’emozione» racconta il regista su una panchina di piazza Tola. Una gioia che ha voluto condividere con il cast: Moustafa Khlaf, siriano residente a Sassari, Michela Putzu e Roberto Bilardi.

«La storia di Life – spiega il regista – racconta il viaggio di un giovane siriano, Omar, in fuga dalla guerra e alla ricerca di una vita migliore in Italia. Per la prima volta – aggiunge – ho lasciato il genere horror per quello drammatico». Tra qualche giorno Moreno inizierà le riprese del nuovo film “Look Out” che girerà tra Sassari e Los Angeles, con in contributo della Fondazione di Sardegna, e della Delmar Holding, con il patrocinio e contributo del Comune di Sassari. I primi ciak sono previsti a breve tra Sassari e Los Angeles.

«Il nuovo film – spiega Moreno – nasce da un’idea di Adriana Muroni un’avvocata di Sassari che fa anche la sceneggiatrice». Nel cast, oltre alla protagonista, la quindicenne Isabella Marrosu, che parla di disagio giovanile, c’è Andrea Arru, il giovane attore di Ploaghe che di recente ha lavorato nel film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e che nel 2019 era stato protagonista di “Resurrection”, il corto horror di Moreno girato sempre a Sassari.

«Quando gli ho chiesto se avrebbe voluto lavorare ancora con m e– racconta Moreno – Andrea è stato felicissimo. Sono molto contento, perché sono certo nonostante sia ancora molto giovane che abbia davanti una brillante carriera».

Tra gli attori del nuovo film anche Giorgia Sarigu e due atleti: la pallavolista Alessia Pegorer, che gioca ne La Smeralda Volley Ossi, e Alessandro Manca che ha giocato nelle giovanili della Dinamo. Il film affronta temi come l’isolamento sociale e il disagio giovanile. Nel recente passato del regista non solo film ma anche documentari.

«Nel 2018 – racconta il regista sassarese – abbiamo girato, raggiungendo anche fondali di meno 45 metri, il documentario “Asinara-Il mondo sommerso”. È stata un’esperienza fantastica – aggiunge – abbiamo avuto il permesso di esplorare i fondali inaccessibili di quello che resta uno degli ultimi paradisi del Mediterraneo. Non avevo mai fatto immersioni con le bombole fino a quel momento – spiega – e per questo, insieme a Tino Scotto, feci due mesi intensi nelle acque di Alghero per imparare tutte le tecniche. Un’esperienza indimenticabile».

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