Sabrina Salerno, 40 anni di energia
È appena uscito il suo nuovo singolo “Bollente” l’ultima hit è realizzata in collaborazione con Ludwig
«Ieri ero a Budapest, oggi a Bari, domani a Iesolo e giovedì in Estonia. È stato tutto un non fermarsi mai dall’anno scorso, nonostante le sfighe varie sono andata avanti cercando aiuto nel lavoro, ma ora è arrivato il momento di dire stop. Le vacanze? Con la famiglia e gli amici in barca, per isolarmi un po'».
Sabrina Salerno è una delle regine della dance italiana anni ’80, con 20 milioni di dischi venduti, una popolarità a livello europeo e la fisicità prorompente che non risente del tempo che passa. Nel 2026 saranno 40 anni di carriera, non li festeggerà perché non ama le ricorrenze, però si dice stupita ancora oggi da tutto quello che c’è stato lungo questi 40: c’è stata la musica, hit premiate con dischi d’oro e di platino, la fama internazionale tanto che in Spagna le hanno dedicato una squadra di calcio A7. C’è stato un World Music Awards vinto nell’89, un brano portato a Sanremo nel 1991 in coppia con Jo Squillo che diventa un manifesto (“Siamo donne”), il sold out in uno degli stadi più grandi d’Europa, lo Stade De France di Parigi, protagonista del tour “Stars 80” e perfino un duetto con Samantha Fox.
Incontriamo Sabrina Salerno durante i suoi ultimi giorni di lavoro prima delle vacanze; è uscito lo scorso 13 giugno “Bollente”, il singolo nato dalla collaborazione inedita con Ludwig su etichetta M&P. Stanca e sorridente, sexy e materna, ribelle e allo stesso tempo fragile; la “sexy girl” della musica dance sembra essere nata per far convivere in sé gli opposti e l’empatia che sa di possedere colma la distanza tra noi e lei. Nasce a Genova nel’68 e a 18 anni è Claudio Cecchetto a fiutarne il carisma: le produce il primo singolo (“Sexy Girl”) che entra nella Hit Parade italiana e tedesca e l’anno successivo con Boys (1987) conquista il primo posto delle classifiche europee e sud americane: la scommessa di Cecchetto è vinta e 40 anni dopo, a dispetto dei detrattori e dell’industria discografica “che tende a bruciare tutto così in fretta perché offre tantissimo e non lascia il tempo di affezionarsi a niente”, dice, la Salerno continua a portare la sua energia sui palchi di mezzo mondo. Nel 2024 il fulmine a ciel sereno: la malattia. Sabrina affronta l’asportazione di un nodulo maligno al seno e prima del ciclo di radioterapia si immerge nel tour francese di 21 date. Decide di raccontare per ricordare alle donne l’importanza della prevenzione, perché “quando si vivono certe cose non è facile però è fondamentale parlarne perché la diagnosi precoce ci salva la vita. In questo Bianca Balti è stata un grandissimo esempio”.
Energia e fragilità. Bilanci?
«L’energia non l’ho mai persa ma devi fare i conti la mente. In questo momento sto facendo tante cose, però mi rendo conto che devo prendermi cura di me a livello non solo fisico. Fragilità tantissime, da sempre, sono una donna fragile e non mi vergogno ad ammetterlo, ma reagisco arrabbiandomi e dandomi da fare».
Un altro aggettivo che la definisce?
«Aggressiva. Cerco di farci i conti, se mi sento aggredita attacco e quando sono stanca divento un animale».
Litiga alla guida?
«Mio figlio Luca Maria che lavora moltissimo sull’autocontrollo per via della boxe, mi dice spesso: mamma ti prego smettila».
Se perde il controllo chi le fa bene ascoltare?
«Mio marito. Lui mi fa scendere di 100 livelli quando mi guarda come fossi pazza: che fai, ma che ti importa, Sabrina? Noi donne siamo più istintive, esplosive, reattive e molto è per colpa degli ormoni che ci comandano la vita, diciamolo!».
Tornando all’aggressività, la tiene a bada con gli haters?
«Mi arriva roba da fantascienza, l’altro giorno una mi ha scritto: ma tu ci vuoi propinare in tv di essere la mammina del secolo e poi guarda che foto: vergogna! Io le ho risposto e giù una valanga di commenti, ma oggi ci rido su, un tempo no».
Elodie le piace?
«Moltissimo, adoro questa donna e comprendo quando dice: più mi dite copriti e più mi svesto, capita anche a me di pensarlo. Sia che tu abbia 20, 40, 60 anni comunque vieni giudicata male se esibisci il tuo corpo, mentre se lo fa un uomo le reazioni sono diverse».
Amiche. Ne ha nel mondo dello spettacolo?
«Mietta ed Elisabetta Ferracini e intendo amicizia vera. Con Elisabetta ci siamo conosciute a 20 anni e da 35 c’è una condivisione profonda di storie e cose, ci sentiamo tutte le settimane, l’ho perfino portata con me a Sanremo quando nel 2020 l’ho fatto con Amadeus. Poi c’è Mietta, una delle voci più belle che abbiamo in Italia; abbiamo fatto insieme Ballando con le stelle e sogniamo di collaborare, ne parliamo sempre».
Cosa si aspetta da un’amica?
«L’onestà, non deve avere peli sulla lingua».
Ha raccontato di essere stata vittima di una stalker, una donna francese che l’ha perseguitata a lungo e contro la quale ha sporto denuncia. Due anni dopo come vanno le cose?
«Il giudice non le ha dato il codice rosso quindi potrei ritrovarmela ovunque. D’altronde in Italia devi morire prima di ottenere un po' di attenzione, è una piaga. Penso sempre a Giovanna, la donna che si era pagata il funerale certa che lui l’avrebbe uccisa. E’ andata così».
I fatti di cronaca nera che si ripetono, i femminicidi, le guerre. Questo mondo le fa paura?
«Viviamo in una società persa, i giovani si suicidano, uccidono ed io ho paura di non capirli questi ragazzi, cosa può passar loro per la mente. Le confido che dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, quando riflettevamo sul “bravo ragazzo” Turetta, io come madre ho avuto un attimo di smarrimento e sono entrata in camera di Luca Maria, avevo bisogno di fare una domanda assurda per sentire la sua risposta e tranquillizzarmi».
Le mamme dei figli maschi hanno una responsabilità in più.
«Ricordo che sentii dire a Luca Maria una parola fuori posto a una compagna di classe e lo obbligai a scriverle un papiro per chiedere scusa. Non è mai più ricapitato niente di simile».
Luca Maria oggi ha 21 anni.
«E’ un uomo che ammiro molto, ma fino a ieri era un adolescente e sono stata fortunata, non ho avuto i problemi di quell’età di cui parlano tutti, siamo andati d’amore e d’accordo».
Assomiglia a lei?
«E’ un po’ la mia fotocopia, si comporta come Sabrina al maschile e io vado fuori di testa».
L’estate 2025 si conferma “Bollente” anche a livello musicale: il singolo composto e lanciato in coppia con Ludwig, dj e producer classe’92, è una hit tutta da ballare. Come è nata questa inedita collaborazione?
«Mi diverte la nostra distanza, la diversità di due generazioni, anche nel linguaggio, perché quello dei giovani è completamente diverso e a me piace esplorarlo. Il nostro punto di contatto è il mondo delle discoteche: io ho iniziato a frequentarle quando uscì il mio primo singolo, mentre Ludwig è dj residence in Italia e all’estero, soprattutto a Mykonos dove tra l’altro abbiamo girato il video del brano».
E’ corretto dire che in Italia sta vivendo una seconda primavera di popolarità, dopo un lungo periodo in cui ha lavorato prevalentemente all’estero?
«Sì, ho lavorato tanto in Europa soprattutto in Francia e Spagna, poi c’è stata la partecipazione a Sanremo nel 2020 e da lì ho ripreso a fare tv in Italia».
Cosa sogna oggi a livello professionale?
«Un format tutto mio, ci sto lavorando da un po'. Un programma che racconti casi di rinascita al femminile; donne che dopo percorsi di un certo tipo ce l’hanno fatta. I percorsi personali mi appassionano e gli esami allo specchio anche, e poi ho una forte empatia che potrei mettere a frutto».
La donna più magnetica che abbia mai incontrato?
«Claudia Cardinale, feci un viaggio con lei tornando dalla Spagna, eravamo state ospiti di Raffaella Carrà e viaggiavamo vicine di posto. Leggeva Il Corriere della Sera e aveva un sorriso incantevole, rughe perfette ed uno sguardo limpido. Non riuscivo a smettere di guardarla».
E l’uomo più attraente?
«Rod Stewart. Ci incontrammo nel’91 sulle scale del Festival di Sanremo, io terminavo l’esibizione e lui entrava in scena. Ci siamo bloccati sui gradini e guardati per un minuto negli occhi, c’era tanta di quell’elettricità nell’aria… Sai quando non sai cosa dire?».