La Nuova Sardegna

**Lega: Pontida tifa autonomia, 'Bossi non si rinnega, Miglio sarebbe soddisfatto'**

17 settembre 2023
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Pontida (Bergamo), 17 set. (Adnkronos) - Umberto Bossi non calca più il palco di Pontida dal 2017, anno della sua ultima apparizione sul pratone, quando a prendere la parola fu il giovane Matteo Salvini, ma anche oggi il nome del Senatur risuona fra i tanti militanti e i ministri che lo ricordano dal palco. Fu Bossi nel 1990 a istituire il raduno in provincia di Bergamo ed è lui, insieme al fondatore Gianfranco Miglio, a spingere sull'idea di federalismo e di autonomia che resta, ad anni di distanza, il punto fermo della base. Una riforma chiesta a gran voce, da chi non ha mai dimenticato le origini. Se tutti ringraziano i nomi di chi ha fatto grande il partito è Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, a rendere nitida la priorità presentandosi sul palco con un'enorme bandiera del Leone con scritto 'Autonomia subito'. "Speravamo venisse e ci dispiace che non ci sia. Il passato non si rinnega mai", dicono i militanti della sezione della Lega di Laveno-Gemonio, dove il Senatur vive, sottolineando che a Pontida "ovunque c’è affetto per Bossi". Il parlamentare, assente per problemi di salute, non viene dimenticato, come chi ha fondato il Carroccio. "Dai tempi di Miglio a oggi sono passati tanti, ma sono sicuro che lui sarebbe assolutamente soddisfatto di un governo che da nove mesi parla tutti i giorni, grazie al ministro Calderoli, di autonomia. Ogni giorno si fa un piccolo passo in avanti sul tema. Anche oggi con Marine Le Pen si è parlato di difesa dei popoli, di Europa dei popoli. Non è vero che c'è una contrapposizione centralismo-federalismo, c'è autonomia e difesa dell'Europa dei popoli e del buonsenso", spiega Fabrizio Cecchetti coordinatore lombardo del Carroccio. Il passare del tempo, dunque, è presa d'atto, non certo mancanza di gratitudine. "È come il nonno un po' malandato, che si lascia a casa per non disturbarlo", dice Livio Ghidelli, venditore ambulante brianzolo, iscritto al Carroccio dal 1986. "Bossi è una figura che rappresenta il passato della Lega, non fa più parte del gruppo dirigente e non ha molta voce in capitolo. E' giusto così, vista l'età", aggiunge. "Bossi non gode di ottima salute e sarebbe stato anche problematico farlo partecipare a questa convention" dice Claudio, torinese iscritto alla Lega dal 1998. "Gianfranco Miglio era una persona intelligente, sapeva capire l’evoluzione delle cose e avrebbe capito l’evoluzione del partito. Se fossimo restati bloccati sulle nostre posizioni, non saremmo riusciti a tentare di incidere".
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