La Nuova Sardegna

**Ucraina: scintille Conte-riformisti Pd su Trump e Ue, leader M5S 'e loro che soluzioni hanno?'**

2 MINUTI DI LETTURA





Roma, 10 dic. (Adnkronos) - "Pensavo fosse Vannacci e invece era Conte". Filippo Sensi, senatore Pd area 'ultra' riformista, parafrasa il titolo di un vecchio film italiano per stigmatizzare le parole di Giuseppe Conte oggi su Trump, Ue e Ucraina. "L'Europa ha fallito, lasciamo condurre il negoziato agli Stati Uniti", ha detto il leader M5S. Parole che hanno agitato il campo del centrosinistra. Critiche da riformisti dem e centristi. E anche Angelo Bonelli in tv ha preso le distanze: "Non condivido la posizione del 'lasciamo fare a Trump'". In serata è arrivata la replica dello stesso Conte: "Oggi l’unico processo negoziale in campo è quello proposto" dagli Usa "che piaccia o no. I farisei che hanno da ridire se hanno soluzioni alternative si facciano avanti e la smettano con le chiacchiere". "Vedo che alcune anime belle -ribatte Conte- si meravigliano delle mie dichiarazioni di oggi. Mi sono limitato a fotografare con rammarico quella che è la disastrosa situazione attuale: ho sempre auspicato un protagonismo dell'Europa nel processo di pace e questo invece è clamorosamente mancato". Una situazione in cui "gli Stati Uniti hanno vita facile a giocare una partita a proprio vantaggio, approfittando di una debolezza europea che ho sempre rimarcato fosse un danno per tutti noi. Una debolezza vergognosa che l’Europa dimostra in ogni dossier: dal riarmo, all’acquisto di gas, allo scontro sui dazi, alle genuflessioni sulla zero tassazione sui giganti del web". Per Riccardo Magi "le affermazioni di Conte, che vuole lasciare fare a Trump, sono inaccettabili e irresponsabili". Sarcastico l'europarlamentare Pd, Giorgio Gori: "Ma sì, lasciamo che sia Trump a condurre il negoziato, e noi stiamone fuori! Lasciamo che sia lui, che tanto ha a cuore le sorti dell'Ucraina e il futuro dell'Europa. Facciamo anzi che siano i russi a fissare direttamente le condizioni, così evitiamo di perderci del tempo". Mentre Carlo Calenda ricorda il governo gialloverde: "Conte-Salvini era decisamente una coppia naturale". Arriva anche una controreplica da Filippo Sensi che sui social posta la locandina di un film con Beppe Grillo 'L'Imposteur' del 1982: "Ci mancano solo i sepolcri imbiancati. Era meglio l’originale. Ma dimme te...", scrive il senatore Pd.
Primo Piano
Cronaca

Fugge dopo l’alt dei carabinieri, a casa aveva 8 chili di marijuana: arrestato

Le nostre iniziative