Sassari, il racconto delle associazioni al fianco di chi vive il dramma dell'alcolismo
Sassari Un aspetto profondissimo del percorso di guarigione è rappresentato dal buon esempio che contagia. Questa dinamica ha un nome potentissimo: testimonianza. Chi ce l’ha fatta, chi ha affrontato la vergogna, la ricaduta, la paura, diventa credibile, umano, vicino. Lo hanno raccontato all'open day del SSD Alcologia della Asl di Sassari i rappresentanti delle associazioni attive nel territorio: Alcolisti Anonimi, Al-Anon e ACAT- camminiamo insieme di Sassari e Alghero. «I nostri club territoriali sono formati da nuclei familiari - spiega Antonella Pitzalis di Acat - e con l’aiuto di un “facilitatore” si lavora con tutto il gruppo, compresi i bambini. Si aiuta la famiglia, tra le altre cose, a modificare dei meccanismi non funzionali al percorso di guarigione; spesso, dove c’è un alcolista attivo, che definiamo in gergo “bagnato”, vi è un alcolista “asciutto” che può essere un familiare che non beve ma che, attraverso un atteggiamento giudicante o una relazione tossica, alimenta il circolo vizioso della dipendenza. Ci sono famiglie sobrie da tanti anni, addirittura ventinove, che continuano a frequentare i club e a offrire il proprio sostegno per rendere virtuoso il cammino di altri» (a cura di Rachele Falchi).