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Pasquini carica la Dinamo: «Calma, gesso e tanto lavoro»

di Mario Carta
Gentile in azione domenica contro Milano
Gentile in azione domenica contro Milano

Il general manager dei sassaresi il giorno dopo il -29 con Milano: "Domenica è saltato tutto ma questo non pregiudica quanto di buono fatto sinora"

06 dicembre 2022
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Sassari «Dopo una prestazione così possiamo solo stare zitti, andare in palestra e lavorare duramente per tornare ad essere la squadra che i tifosi meritano. Tifosi che ancora domenica ci hanno dimostrato di che pasta sono fatti e di come il loro sostegno non manchi mai. Ma ora tocca a noi ripagarli come meritano. Forza Dinamo». Così la Dinamo attraverso un post della presidenza sui canali social. Non si nasconde la Dinamo dopo il glaciale -29 casalingo contro l’Olimpia Milano, che nel corso del match è stato anche -42 e ha conosciuto uno storico parziale negativo di 2-36. Non si nasconde e a metterci la faccia è il general manager Federico Pasquini. Dinamo penultima in nutrita compagnia, 3 vittorie e 6 sconfitte. Non un ruolino da Dinamo, come non è stata da Dinamo la partita di domenica, anche se dall’altra parte c’era Milano. Anzi, proprio perché dall’altra parte c’era Milano. Pasquini, alla fine del match al PalaSerradimigni i tifosi hanno applaudito per incoraggiarvi, poi sui social scatta la caccia al colpevole.

«Lo so che quando va male è colpa mia, fa parte del gioco. Se volessimo una vita normale non avremmo fatto sport, siamo fortunati ad aver tramutato un hobby in professione ma in questa professione devi dare spettacolo e se lo spettacolo è brutto e non vinci vieni contestato. In questi 11 anni è capitato altre volte ed è capitato anche prima della serie A, cambia solo la cassa di risonanza».

Che scoppola.

«Dobbiamo stare tranquilli e lavorare duro. Non ce l’aspettavamo ma ora senza isteria dobbiamo risolvere i problemi. Se viviamo dietro ai risultati schizofrenici del giocare domenica martedì e domenica non ne veniamo fuori, restiamo equilibrati sia dopo le vittorie che dopo le sconfitte. Con Scafati eravamo +25 e non ci siamo sentiti i Lakers, contro il Paok abbiamo vinto e fatto buone cose vinto cose ma l’ultima cosa da fare è pensare che prima di questa partitaccia abbiamo sbagliato tutto»

La solita serie di sfortunati eventi?

«Dowe aveva 3 allenamenti con la squadra. Bisogna lavorare, conoscersi. Milano era ferita e arrabbiata ma...»

Il pubblico ha capito.

«L’atteggiamento del pubblico è stato super. Veniamo contestati sui social? Fa parte del gioco».

Ancora una volta un’altra Dinamo, e pesa la mancanza di un top player italiano come Spissu, o Polonara. O è un problema di budget?

«Il budget è assolutamente adeguato per quella che è serie A. Abbiamo voluto mantenere 9/12 della squadra che ha fatto le semifinali scudetto cambiando 3 posizioni. Per Logan Dowe, più play per rimettere Gentile guardia. Al posto di Burnell Johnson, più perimetrale, e per Bilan Onuaku con caratteristiche simili. Poi, succede che hai tutti gli ingredienti ma non sempre la torta riesce. E con Stephens abbiamo vinto due volte su tre».

Quindi...

«Calma e gesso, e lavoriamo ancora e lavoriamo bene. Contro Milano per una serie di ragioni non è saltato per aria un solo ingranaggio ma tutto l’insieme, può capitare ma non dimentichiamo chi avevamo davanti. Poi, manca il top player italiano? La prima Coppa Italia l’abbiamo vinta – con tutto il rispetto –, con Devecchi, Sacchetti e Tessitori. Il triplete con Chessa, Devecchi, Formenti, Vanuzzo e Brian. Tutti i club italiani rispettano e apprezzano Diop, Gentile e Treier. Spissu e Polonara sono dei grandi ma quando hanno avuto l’occasione per l’Eurolega non potevamo né volevamo fermarli. Ora siamo incartati a prescindere da italiani e stranieri e dobbiamo venirne fuori. Le contestazioni ci stanno e sta a noi fare in modo che cessino. La gente domenica si è rotta e ha ragione».

 

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